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L'omicidio Meredith Kercher

Processo Meredith, in arrivo la sentenza per Amanda Knox e Raffaele Sollecito

Giovedì 30 gennaio 2014 arriverà la sentenza dell’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa la notte del primo novembre 2007 a Perugia. Condannati in primo grado e assolti in appello, dinanzi alla Corte di Firenze ci sono ancora gli ex fidanzati Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
A cura di Susanna Picone
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Arriverà domani 30 gennaio 2014 la sentenza dell’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese di 22 anni uccisa a Perugia il primo novembre 2007. La giovane fu trovata senza vita nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola a Perugia. I due imputati che saranno giudicati dalla Corte di Firenze sono l’ex coinquilina di Meredith, l’americana Amanda Knox, e il fidanzato di allora, l’italiano Raffaele Sollecito. La prima, tornata in America dopo il primo processo d’appello, non sarà presente in aula (ha fatto sapere che attenderà la sentenza a casa con la madre), mentre è atteso Sollecito, il quale ha partecipato a diverse udienze dell’ultimo processo in corso. È stato suo padre Francesco a confermare la presenza del figlio a Firenze: “Saremo in aula – ha detto – per rispetto della Corte d’assise d’appello di Firenze, ci saremo anche perché ancora una volta abbiamo fiducia nella giustizia”. Potrebbe essere presente in aula a Firenze Stephanie Kercher, la sorella della vittima. L’accusa ha chiesto per Amanda e Raffaele pene rispettivamente a 30 e 26 anni. Inoltre il pg ha chiesto che, in caso di condanna, la Corte d’assise d’appello di Firenze disponga delle misure cautelari nei confronti dei due imputati.

Le tappe del processo Meredith – La storia giudiziaria di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che si sono sempre proclamati estranei all’omicidio di Meredith Kercher, è iniziata all’indomani del delitto di Perugia. Pochi giorni dopo l’omicidio la polizia ha fermato la coinquilina di Mez, Amanda Knox, il fidanzato Raffaele Sollecito e il musicista congolese Patrick Lumumba, indicato da Amanda come l’autore del delitto. Lumumba dirà che la sera dell’omicidio di Meredith era a lavoro al suo pub Le Chic. Un docente svizzero lo confermerà scagionandolo. Il “quarto uomo” indicato dalla polizia è, infine, Rudy Hermann Guede, 21 anni, originario della Costa D’Avorio. Nel giorno in cui Lumumba viene rimesso in libertà, Guede viene bloccato dalla polizia. Sarà processato con rito abbreviato e condannato a 30 anni di carcere per omicidio volontario e violenza sessuale. Il 16 gennaio 2009 inizia il processo davanti alla Corte d’assise di Perugia per Amanda e Raffaele: il 5 dicembre del 2009, dopo oltre 14 ore di camera di consiglio, i due imputati vengono condannati a 26 e 25 anni di carcere. Nello stesso anno la Corte d’assise d’appello di Perugia riduce da 30 a 16 anni la pena inflitta a Guede (sentenza poi confermata nel 2010 dalla Cassazione).

Amanda e Raffaele, tra condanna e assoluzione – Nelle 427 pagine delle motivazioni di primo grado venne delineato un omicidio dal movente “erotico sessuale violento”, con Rudy Guede che avrebbe cercato un approccio con la Kercher che però “oppose un netto rifiuto”. Sarebbero stati Sollecito e la Knox – secondo i giudici – a far entrare l’ivoriano nella casa di via della Pergola che in un “crescendo” diventarono insieme a lui “gli aggressori di Meredith”. In base a quella ricostruzione, a colpire la studentessa inglese alla gola con un coltello da cucina fu la Knox. Il processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia per la Knox e Sollecito si apre il 24 novembre del 2010. La Corte dispone una nuova perizia per le tracce genetiche sul coltello e sul gancetto del reggiseno indossato da Meredith quando fu uccisa. I periti della Corte di assise di appello bocciano il lavoro svolto dalla polizia scientifica, definendo gli accertamenti tecnici “non attendibili”, per il Dna attribuito a Meredith sul coltello e a Raffaele Sollecito sul gancetto di reggiseno. Gli esperti, inoltre, non escludono che i risultati delle analisi possano derivare da contaminazione. Il 24 settembre del 2011 la Procura generale chiede l’ergastolo per Amanda e Raffaele che però il 3 ottobre saranno assolti. Per i due giovani è la fine di un incubo: vengono scarcerati e ritornano alle loro vite. Amanda Knox torna a casa in America.

Nel marzo del 2013 la Corte di Cassazione annulla la sentenza di secondo grado – Il 14 febbraio del 2012 la Procura generale e la famiglia di Meredith Kercher depositano il ricorso in Cassazione contro la sentenza di assoluzione, nel marzo del 2013 la Corte annulla la sentenza di secondo grado. È il 30 settembre del 2013 quando a Firenze ricomincia un nuovo processo per l’omicidio Meredith. Secondo la procura di Perugia, il movente dell’omicidio fu un gioco erotico finito male. Il sostituto procuratore generale della Toscana, Alessandro Crini, ha invece ipotizzato una lite nata fra Amanda e Meredith per la pulizia della casa e innescata dalla presenza, quella sera, di Rudy Guede, che andò in bagno lasciandolo poi sporco.

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