Processo Mediaset: prescritto il reato per Mills, anche Berlusconi si presenta in Tribunale
Il processo Mediaset sui diritti tv ha prodotto oggi la prima decisione, due degli indagati, l’avvocato David Mills e il banchiere Paolo del Bue escono dal processo per la sopraggiunta prescrizione del reato di riciclaggio che gli era stato contestato. I giudici del Tribunale di Milano hanno preso questa decisione dopo che lo stesso Pm Fabio De Pasquale aveva chiesto il proscioglimento dei due imputati in quanto il reato era ormai prescritto da circa un mese. Lo stesso Tribunale, però, ha rigettato la richiesta degli avvocati di David Mills, che ne chiedevano l’assoluzione, in quanto per i giudici a carico degli imputati “non è emersa alcuna estraneità ai fatti contestati”.
Il processo comunque prosegue, in quanto ci sono ancora altri imputati e reati contestati tra cui quello di frode fiscale all’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ormai dopo le dimissioni e meno oberato di lavoro, il Cavaliere è tornato in Aula dopo più di sette mesi quando fuori dal palazzo di giustizia di Milano si affollarono numerosi sostenitori, presentandosi qualche ora fa in Tribunale per assistere all’udienza. Berlusconi è arrivato in Tribunale, senza lasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti, proprio nel giorno in cui sarà ascoltato attraverso un collegamento video l’ex manager della Fox, Mark Kaner, che nel 1994 ricevette da un collega una mail in cui si parlava del gruppo Fininvest, e si discuteva del fatto che la holding si stava muovendo per cercare di pagare meno tasse in Italia. Niccolò Ghedini e Piero Longo, difensori dell’ex Premier, intanto hanno presentato in Tribunale la sentenza di assoluzione per Berlusconi nella vicenda Mediatrade perché ritenuta estremamente importante per il processo in corso.
Nell’inchiesta molti dirigenti Mediaset sono accusati di irregolarità commesse nella compravendita dei diritti televisivi e cinematografici. In pratica si accusano i vertici dell’azienda di aver gonfiato i prezzi di alcune produzioni acquistate sul mercato, operazioni condotte con l’aiuto di società americane e i cui proventi, sempre secondo l’accusa, sarebbero serviti per creare dei fondi neri. Il Premier, così come l’azienda, ha sempre smentito qualunque ipotesi di reato, nonostante a metà di ottobre anche la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla compravendita dei diritti Mediaset. Per i fatti accaduti nella Capitale, oltre a Silvio Berlusconi è indagato anche il Presidente di Mediaset, Piersilvio Berlusconi e numerosi dirigenti dell’azienda.