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Processo lungo: il governo decide di porre la fiducia al Senato. E le opposizioni insorgono

Al Senato il governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge del processo lungo. Durissime le reazioni del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori.
A cura di Alfonso Biondi
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Processo Mills

Il governo ha deciso di porre la questione di fiducia sul disegno di legge del cosiddetto processo lungo. Ad annunciarlo al Senato il Ministro per i rapporti col Parlamento Elio Vito. Come sottolineano fonti della maggioranza, la decisione nasce dalla volontà di concludere l'esame del testo entro questa settimana, in modo tale da trasmetterlo subito a Montecitorio per la seconda lettura. Se le cose andassero come previsto, la conferenza dei capigruppo della Camera convocata per martedì potrebbe tranquillamente inserire il ddl nell'agenda dei lavori di settembre.

La fiducia sul provvedimento, inutile dirlo, elimina ogni possibilità di confronto con l'opposizione. Un'opposizione che, però, alza la voce per l'ennesimo episodio di "asservimento ai bisogni del Presidente del Consiglio Berlusconi", così come lo ha definito la Presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. "Una decisione del genere– ha aggiunto- non si spiega se non con la necessità di salvare il presidente del Consiglio da uno dei suoi tanti processi. In una situazione del Paese gravissima ci troviamo invece di fronte a un governo e una maggioranza di irresponsabili che, per gli interessi di un premier disperato, ancora una volta umiliano il Parlamento, la Giustizia e il nostro Paese". La Finocchiaro ha infine invitato il neo Ministro della Giustizia Nitto Palma a riferire in aula sulla faccenda e a spiegare il perché della fiducia al Senato sul ddl.

L'Italia dei Valori, da sempre molto sensibile ai temi della giustizia, ha denunciato per bocca di Patrizia Bugnano "un taglia e cuci" in Commissione che ha portato a "un ddl su misura per il premier". La senatrice ha inoltre spiegato che l'emendamento Mugnai "stravolge la ratio dell'art. 238-Bis del codice di procedura penale, rendendo di fatto illimitata la durata del processo. La norma, così modificata, si potrà per giunta applicare ai processi che, pure iniziati, non si siano ancora conclusi in primo grado". La Bugnano ha infine sottolineato che un provvedimento del genere servirebbe solamente a scongiurare i rischi del processo Mills, nel quale Berlusconi è accusato di corruzione.

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