Processo Concordia: “Schettino propose di dare una versione falsa dell’urto”
Nuova udienza oggi a Grosseto del processo per il naufragio della nave Costa Concordia, che vede imputato l’ex comandante Francesco Schettino. Sul banco dei testimoni è arrivato Roberto Ferrarini, il capo dell’unità di crisi di Costa Crociere, che ha smentito alcune dichiarazioni fatte da Schettino. “Schettino mi propose di dire alle autorità che a causa di un black out aveva fatto una collisione. Ma io dissentii fortemente, mi arrabbiai. Era una cosa differente e falsa rispetto a quanto mi aveva raccontato prima, e cioè che aveva urtato uno scoglio e che la nave si era allagata”: così Ferrarini che ha detto di ricordare di aver reagito abbastanza male. Il capo dell’unità di crisi ha smentito anche le affermazioni fatte da Schettino nella causa di lavoro che lo oppone a Costa spa.
La testimonianza di Ferrarini – Il comandante disse di aver “palesato subito a Ferrarini la necessità di avere un rimorchiatore ma, mi fu segnalato che ‘ci mangiano la nave’, così decisi di tenere un basso profilo parlando con la capitaneria di porto di black out, cosicché i contratti fossero i meno onerosi possibile per la società”. Ferrarini ha negato di aver mai pronunciato quella frase e anche di non aver ritenuto una priorità intervenire coi rimorchiatori. Inoltre ha detto di non aver lasciato a Schettino la responsabilità di gestire l’emergenza del naufragio, “ma gli lasciai autonomia” di agire e comunque che da lui non ha mai ricevuto una richiesta di prendere da Genova le decisioni. Per Ferrarini è “paradossale” che ora lui dica di essere stato lasciato solo dalla compagnia.
