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Primarie Usa: Jeb Bush abbandona, vittorie di Trump e Hillary Clinton

Jeb Bush dice definitivamente addio alla corsa alla casa Bianca dopo l’ennesimo trionfo di Trump tra i Repubblicani in South Carolina. Tra i Democratici invece Hillary Clinton conquista il Nevada battendo Sanders.
A cura di Antonio Palma
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In South Carolina arriva il primo grande verdetto per la corsa alla presidenziali Usa 2016. L’uomo che fino a qualche mese fa sembrava essere destinato alla nomination tra i Repubblicani, Jeb Bush, infatti ha deciso il suo ritiro dalle primarie dopo aver collezionato una serie di sconfortanti risultati. L'ex Governatore ed ultimo esponente della famiglia Bush in ordine di tempo a presentarsi per la corsa alla Casa Bianca, ha annunciato il suo addio quando addirittura lo scrutinio In South Carolina non era ancora concluso. “Gli elettori si sono espressi nell’Iowa, nel New Hampshire e nella Carolina del Sud, e davvero rispetto le loro decisioni e quindi stasera sospendo la mia campagna" ha dichiarato un Bush quasi in lacrime davanti ai suo sostenitori.

Del resto il fratello e figlio di presidente non è riuscito ad andare oltre la quarta posizione ottenendo un magrissimo 7,8% dei consensi. Dopo essere stato il candidato di punta, Bush era ormai nel mirino dei capi di partito che gli avevano chiesto apertamente di farsi da parte se non avesse ottenuto un risultato apprezzabile in South Carolina. Del resto disperdere i voti contro un Trump scatenato non è quello che vuole l'establishment Repubblicano. Il miliardario infatti ha trionfato ancora con il 32,5 per cento dei voti confermandosi come l'uomo da battere. Per contrastarlo il partito ora potrebbe puntare tutto sul giovane senatore Marco Rubio che ha superato di un soffio il collega ultraconservatore Ted Cruz, 22,5% a 22,3%.

"Ora la corsa è a tre, ma la nomination la vincerò io", ha assicurato Rubio che ora punta agli elettori di Bush. Per lui però sarà tutt'altro che facile battere Trump che continua a mantenere intatto il vantaggio iniziale e a strappare voti agli altri sollecitando l'elettorato più estremista. Incurante della recente polemica con il Papa, ad esempio, ha confermato che con la sua vittoria ci sarà il muro anti immigrati al confine con il Messico e che verrà pagato dallo stesso Messico. "Non è per niente facile candidarsi alla presidenza, ve lo dico io. È dura, è sporca, è viziosa, è meravigliosa. Quando vinci è meraviglioso, e ora ci accingiamo a vincere per il nostro Paese”, ha detto il milionario newyorchese.

Clinton vince in Nevada

Sul fronte opposto dei democratici, invece, appare ancora incerto il cammino della superfavorita della vigilia Hillary Clinton. Nelle primarie in Nevada, infatti, la ex first lady ha vinto contro il rivale Sanders anche se di stretta misura con un 52% contro il 48% dei consensi. Un risultato che fino a qualche settimana fa sarebbe stato considerato una delusione ma che visti i precedenti invece può far esultare Clinton che nel suo discorso della vittoria ha esclamato raggiante; "Qualcuno può aver dubitato di noi. Noi mai!”. Sander dal suo canto, pur ammettendo la sconfitta, promette battaglia. “Lasciamo il Nevada con un bottino di delegati quasi uguale a Hillary Clinton. Voglio essere chiaro: questo Stato sembrava fatto su misura per la campagna della Clinton, ma oggi abbiamo mandato un messaggio che colpisce l’establishment politico e finanziario: siamo competitivi ovunque” ha dichiarato il candidato Democratico.

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