Primarie Napoli: anche i cinesi in coda per votare
Le accuse di brogli durante le primarie di Napoli hanno un solo bersaglio: Andrea Cozzolino, l'ex-bassoliniano “mister preferenze” alle scorse elezioni europee. La rosa di quattro candidati doveva essere così eccellente da spingere anche la comunità cinese a mettersi in fila per votare, come testimoniato da un video del Corriere del Mezzogiorno. E dire che circolavano già manifesti del candidato Nicola Oddati, scritti con gli ideogrammi del sol levante. Il regolamento delle primarie permette a tutti di votare per esprimere la propria preferenza, anche agli stranieri. Certo, dal video i cinesi in fila non sembrano molto convinti di ciò che fanno, anzi sembrano non parlare nemmeno italiano. Insomma, l'affluenza record di quarantamila votanti fa storcere il naso a più di una persona.
Non certo ad Andrea Cozzolino, potente assessore regionale alle Attività produttive della scuderia Bassolino e poi europarlamentare nelle fila del Pd. Ecco, in sintesi, il curriculum vitae del contestatissimo candidato a sindaco di Napoli del centro-sinistra. Umberto Ranieri annuncia già di voler presentare ricorso contro questa elezione, dato che fino a metà dello spoglio sembrava essere lui il grande favorito della chiamata alle urne. Anche gli altri due candidati, Nicola Oddati e Libero Mancuso hanno denunciato diverse irregolarità nello svolgimento del voto. Questo ha portato un esponente di primo piano del Partito Democratico come Walter Veltroni, dal Lingotto, a lanciare un allarme rispetto alle code di cinesi in fila per esprimere il proprio voto domenica scorsa: “Pure i cinesi erano in coda. Se c'è una sola ombra, meglio intervenire subito”, raccomanda l'ex-segretario.
A Veltroni pare strano che nel centro di Napoli si possano trovare cinesi democratici ed incita le gerenze del partito ad investigare, ma il segretario Pier Luigi Bersani si complimenta con i vincitori senza sollevare alcuna polemica. Il sospetto si rinforza con le percentuali bulgare di voti per Andrea Cozzolino nelle periferie degradate della città partenopea. A Miano, su poco più di 2 mila votanti, Cozzolino incassa 1067 voti. Stresso accade a Barra, Scampia, San Giovanni a Teduccio, dove sembra che membri del Pdl si siano infiltrati nelle urne per smerciare banconote da 10€ in cambio del voto. Scrive Concita Sannino su Repubblica, che grandi accusati del condizionamento sono Tommaso Iavarone, ex Pci, e Michele di Prisco, ex Dc. La moglie di Andrea Cozzolino appartiene ad una famiglia di costruttori molto attiva in tutta la provincia. Già durante le elezioni europee del 2008 si vociferò un loro coinvolgimento nelle indagini sulla costruzione dell'Ospedale del Mare, proprio in una delle periferie degradate di Napoli: Ponticelli. Insomma, non un candidato al di sopra di ogni sospetto, che fu rifiutato anche da Rosa Russo Iervolino per il ruolo di vice-sindaco per la sua amministrazione. Lui di certo non storce il naso al voto dei cinesi ed aspetta solo di misurarsi con l'avversario per la poltrona di palazzo San Giacomo. Voci insistenti fanno il nome di Fulvio Martusciello, famoso anche per il Noemigate, apripista dello scandalo Ruby che sta portando marasma nel centro-destra. Si annuncia una battaglia all'ultimo sangue per conquistare la terza città d'Italia.