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Primarie di centrosinistra su Sky: un dibattito che pare un reality

Le primarie “di tutti” verranno trasmesse da Sky (con uno spot da televoto) e in chiaro su Cielo. Le vedranno in pochi, meno di quanti sarebbero stati se le avesse fatte una rete generalista. Ma Bersani ha voluto così.
A cura di Andrea Parrella
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Le primarie del centrosinistra entrano nella fase più viva del loro itinerario, quasi in dirittura d'arrivo e cominciato da qualche settimana. Questa sera Sky ospiterà un desueto appuntamento di casa nostra, che è quello del dibattito televisivo. Evento che, come si è potuto percepire, è in altri stati ancora uno degli appuntamenti principali per la campagna elettorale di ogni candidato si rispetti (basta pensare agli spostamenti di consenso che ha provocato il primo dibattito tra Obama e Romney, unico elemento che è riuscito a condire di insicurezza uno scontro che il neo presidente ha vinto a mani basse).

I cinque candidati si incontreranno per un evento verso il quale siamo più curiosi che impazienti, tanto poco abituati. E' una campagna strana, nella quale qualcuno corre da molto più tempo di altri candidati, nel quale non esiste una par condicio che regoli la distribuzione dell'attenzione mediatica: quindi il dibattito è il benvenuto. Il luogo fisico, la rete dove questo l'incontro avverrà, si porta dietro le sue polemiche, poiché molti si chiedono se davvero non esistesse un modo per realizzarlo lì dove andrebbe fatto, cioè in Rai, il servizio pubblico. O almeno in una rete nazionale, con una certa ampiezza di seguito, che non si limiti a chi paghi un abbonamento mensile o chi le trovi per caso facendo zapping. Dice bene Loris Mazzetti quando afferma che tra Sky e Cielo, gli spettatori saranno una quantità ridottissima rispetto a quelli che sarebbero stati con una diversa collocazione.

E le polemiche derivano anche dal fatto che Bersani avrebbe imposto questa decisione, con gli altri che hanno potuto solo dire "accetto, ci sarò" in uno spot, quello di Sky, che è l'elemento di dubbio principale. La professionalità dei giornalisti non viene messa in discussione, ma l'elemento di incertezza risiede proprio nello stile della rete, quello che fuoriesce da un promo più vicino alla presentazione di un reality show che ad un importante appuntamento politico. Il montaggio dinamico presenta i cinque candidati finendo con un avvincente Uno di loro potrebbe essere il prossimo premier. Manca solo un numero di telefono per votare, con un sms, quale tra loro si voglia eliminare e quale mandare in finale.

Non ci resta che chiedere, a quanto pare a Bersani, che senso abbia inaugurare una nuova stagione di confronti elettorali televisivi con una formula così selettiva: non erano le primarie di tutti?

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