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Primarie a Palermo, Faraone accusa il Pd: “Finanzia la Borsellino”

Il candidato del Pd accusa la dirigenza nazionale del Partito Democratico di ingerenze nelle primarie per il sindaco di Palermo e chiede le dimissioni del tesoriere, ma da Roma smentiscono ogni addebito e ricordano che nessun contributo è elargito in presenza di più candidati del partito.
A cura di Antonio Palma
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Il candidato del Pd accusa e la dirigenza nazionale del partito Democratico di ingerenze nella gestione delle primarie locali e chiede le dimissioni del tesoriere, ma da Roma smentiscono ogni addebito e ricordano che nessun contributo è elargito in presenza di più candidati del partito.

Dopo le accese polemiche interne alla coalizione sembravano andare verso la normalità le primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco di Palermo, ma a riaccendere gli animi ci ha pensato Davide Faraone, candidato-rottamatore del Pd, che denuncia ingerenze del partito centrale nella campagna elettorale locale. Faraone accusa il suo partito di aver finanziato Rita Borsellino a discapito degli altri contendenti che pure sono membri del partito.

Dalla segreteria nazionale smentiscono ogni addebito – Faraone si è scagliato soprattutto contro il tesoriere nazionale del Partito Democratico, Antonio Misiani, reo, a suo dire, di aver elargito oltre 40mila euro di finanziamenti per le affissioni pubblicitarie della Borsellino. Dopo le denunce del candidato, infatti, da Roma avevano smentito categoricamente l'accaduto e lo stesso tesoriere aveva assicurato "non eroghiamo alcun contributo ai singoli candidati quando ci sono più candidati del Pd". Faraone però ha rilanciato e in una conferenza stampa convocata appositamente ha mostrato le presunte prove dell'accaduto, una mail proveniente dalla segreteria romana,  chiedendo anche le dimissioni del tesoriere. "È un’intrusione inaccettabile, che viola il codice etico del partito e condiziona la consultazione di Palermo", ha detto Faraone in conferenza stampa, e pur non accusando personalmente la sorella del giudice ucciso dalla mafia, non ha mancato di lanciare qualche frecciatina al segretario nazionale Bersani.

Bersani non commenta le accuse – "Chiedo a Bersani di intervenire. Se il segretario del partito non interviene, significa che lui stesso è colui che ha autorizzato questa ingerenza che altera le regole delle primarie e rischia di distorcerne il risultato" ha tuonato Faraone, che però ancora non ha ricevuto alcuna risposta. Il segretario del Pd ha preferito glissare e oltre ad un sincero appoggio diretto alla Borsellino non ha approfondito dichiarando "ho chiesto io a Rita Borsellino di candidarsi alle primarie perché a Palermo c’è bisogno di questo". In attesa della data fatidica del  4 marzo non è detto che si plachino polemiche e attacchi che rischiano seriamente di lasciare strascichi  nel Pd siciliano già spaccato tra i vari contendenti alle primarie.

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