Preti esibizionisti, culturisti e corteggiatori: il Papa “commissaria” il vescovo che li aveva nominati
Sacerdoti con passato da fotomodello per Prada, denunciati per aver corteggiato donne sposate o autodichiaratisi colpevoli di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. I fedeli della diocesi di Albenga – Imperia, in Liguria, hanno visto passare di tutto e di più nelle loro parrocchie negli ultimi anni, ma ora papa Francesco ha detto basta. Con una decisione che dovrebbe essere ufficializzata dal Vaticano nelle prossime ore, il pontefice ha deciso di affiancare un ausiliare al vescovo Mario Olivieri, in carica dal novembre del 1990, di fatto commissariandolo. Dopo anni di scandali, denunce pubbliche di fedeli, lettere di corvi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una relazione molto dura scritta dal nunzio apostolico Adriano Bernardini, che pure di Olivieri era stato collega di seminario. Papa Bergoglio non ha potuto aspettare ancora: troppi i casi eclatanti che hanno allontanato i fedeli dalle chiese. Sul banco degli imputati, un vescovo con la cattiva abitudine di accogliere nei seminari ed ordinare sacerdoti uomini con le storie più strane alle spalle, che anche dopo essere diventati preti vivono in maniera sregolata.
La diocesi sarebbe nota negli ambienti ecclesiastici e non solo come luogo in cui è altissima la concentrazione di preti omosessuali (qualcuno parla addirittura di un trenta percento del totale), ma anche di sacerdoti tradizionalisti che indossano pure il tricorno, un copricapo che gli uomini di chiesa non portano più da decenni. Ad Albenga pare non si facciano mancare nulla: sacerdoti accusati di rubare dalle casse delle parrocchie o di convivere more uxorio con le perpetue, proprietari di macchine di lusso, che frequentano palestre e saune in Costa Azzurra, che vestono capi firmati. C’è anche il caso di un prete noto tra i suoi parrocchiani per i suoi tatuaggi più che per le sue omelie. Un altro è finito in carcere per molestie ad una ragazzina; un altro ancora ha patteggiato una condanna per sfruttamento della prostituzione: allontanato dalla sua precedente diocesi, in Piemonte, è stato accolto a braccia aperte da monsignor Olivieri. Forse la storia più assurda è quella di don Silvano De Matteis, che nel 2010 fece delle avances alla moglie del capitano del porto di Loano durante la processione in onore di San Giovanni e per questo fu denunciato dal di lei marito. Più della metà dei sacerdoti della diocesi viene da fuori: la maggior parte è gente a cui è stata rifiutata l’ordinazione altrove e che ha trovato accoglienza proprio ad Albenga, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
“Nolente o volente il vescovo, sono andati affermandosi alcuni orientamenti liturgici, pastorali e vocazionali che hanno lasciato perplessi molti. – spiega una persona che conosce bene Olivieri e chiede di rimanere anonima – E’ vero, da noi ci sono sacerdoti con molti “limiti” e debolezze. Il vescovo ha ordinato sacerdoti con trascorsi dubbi ed accolto seminaristi fuoriusciti dai seminari delle diocesi di origine o di congregazioni religiose. Alcuni di questi sono omosessuali ed insieme tradizionalisti. Uno strano fenomeno che però da noi non è inusuale.” In effetti, appena è circolata la notizia dei provvedimenti contro Olivieri, i primi ad insorgere sono stati proprio i fedeli tradizionalisti di mezza Italia, per i quali il vescovo, che ama celebrare messe solenni in latino, utilizzando e facendo utilizzare paramenti sacri ormai in disuso da decenni, sarebbe stato incastrato. Quanto succede è “incredibile, per chi conosce la verità. – si legge su uno dei principali blog di cattolici tradizionalisti – È di sicuro una questione di fronda ostile, La personale integrità di monsignor Oliveri non potrà mai essere messa in discussione.” Per ora, l’alto prelato si è chiuso in un enigmatico silenzio e non commenta le notizie che trapelano dal Vaticano, mentre sul territorio è già scattato il "totovescovo", visto che, probabilmente, chi sarà nominato da Bergoglio come "commissario" della diocesi ne diverrà presto anche il nuovo vescovo effettivo.