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Prete orco a Foggia, Don Gianni fotografava i ragazzini durante gli atti sessuali

Don Giovanni Trotta dovrà rispondere delle accuse di violenza sessuale aggravata, produzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenni. Il processo d’appello nei confronti del prete foggiano comincerà il prossimo primo aprile 2019. In primo grado il tribunale di Foggia lo condannò a 18 anni di reclusione.
A cura di Enrico Tata
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Don Gianni, Giovanni Trotta, dovrà rispondere delle accuse di violenza sessuale aggravata, produzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenni. Il processo d'appello nei confronti del prete foggiano comincerà il prossimo primo aprile 2019. In primo grado il tribunale di Foggia lo condannò a 18 anni di reclusione. I fatti sarebbero stati commessi dal don ai danni di nove ragazzini, che all'epoca avrebbero avuto tra i 12 e i 13 anni.

Don Gianni sta attualmente scontando in carcere anche un'altra condanna (a otto anni di reclusione) per aver violentato un bambino di 11 anni. Da quella indagine ne partì un'altra che permise di scoprire agli inquirenti violenze nei confronti di ragazzini che furono commesse tutte nel 2014. Per "gravi crimini contro l'infanzia", Trotta fu dimesso dallo stato clericale, ma continuò lo stesso a farsi chiamare don Gianni. Dirigente e allenatore di una squadra di calcio di bambini nel Foggiano, Trotta violentò cinque minorenni. I fatti si svolsero anche a casa dell'uomo, dove teneva lezioni private e ripetizioni ai bambini. Durante gli atti sessuali, l'ex sacerdote era solito fare fotografie. Scatti che poi avrebbe diffuso attraverso le chat di Whatsapp e Facebook. Per questo è stato anche condannato per pornografia minorile e divulgazione di materiale pornografico. Trotta, secondo quanto ricostruito, "procedeva a una escalation di provocazioni sessuali, fino a giungere al vero e proprio adescamento". "Acquisita la fiducia nella vittima e creata una perversa complicità soddisfaceva le proprie pulsioni" e "turpi abitudini".

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