Prime battute dell'odierna discussione alla Camera del processo breve e subito problemi per la maggioranza di Governo. Dopo la convulsa giornata di ieri, con la sospensione decisa dal Presidente Gianfranco Fini a seguito di un duro scontro col Ministro della Difesa Ignazio La Russa, questa mattina è infatti ricominciato il dibattito sulla contestata "inversione" chiesta dalla maggioranza e che avrebbe portato all'approvazione in tempi rapidi della cosiddetta prescrizione breve.
Fin da subito però si è capito che la giornata di oggi sarebbe stata caratterizzata da confusione e polemiche, non solo fra i due opposti schieramenti politici, ma soprattutto fra i parlamentari della maggioranza ed il Presidente dell'emiciclo. Persino l'approvazione del processo verbale della seduta di ieri, normalmente una formalità, si è rivelata uno scoglio insormontabile per il Governo. Infatti, contestando la non corretta trascrizione del litigio fra Fini e La Russa, l'opposizione ha votato contro l'approvazione e, complice anche il contemporaneo Consiglio dei ministri, che vedeva molti esponenti della maggioranza impegnati ad esaminare l'accordo per il rimpatrio dei migranti tunisini e quindi impossibilitati a votare, il verbale della seduta di ieri è stato bocciato (con il voto finito in parità).
A quel punto Fini ha sospeso la seduta, ma le polemiche non si sono placate, tutt'altro, con scene deprecabili e inopportune specie in un'Aula parlamentare. Dapprima un deputato del Popolo della Libertà ha colpito al volto con un giornale lo stesso Fini, poi il Ministro Alfano "avrebbe" scagliato contro i banchi dell'Italia dei Valori la propria tessera della Camera in un moto di stizza (tessera esibita a mo' di trofeo ai giornalisti da Antonio Di Pietro, che ha avuto parole al vetriolo nei confronti del Guardasigilli "portantino di Berlusconi"). Insomma, attimi estremamente convulsi ma nel quadro di una situazione che stenta a normalizzarsi. Infatti, mentre giungono i commenti delle varie forze politiche ed i segretari stanno riscrivendo il processo verbale, anche l'opposizione si mostra scontenta dell'operato del Presidente della Camera che, secondo Dario Franceschini, avrebbe "tenuto fin troppo tempo aperta la discussione e non si può farlo solo per consentire ai ministri di arrivare da Palazzo Chigi". Allo stesso tempo, in modo del tutto inusuale, il Governo ha sospeso il Consiglio dei Ministri per permettere ai Ministri di essere in Aula a votare: una scelta che ha letteralmente fatto infuriare le opposizioni.