Se come “buongiorno” ricevete la segnalazione di un camper parcheggiato sul posto dei disabili senza averne l’autorizzazione, l’inizio giornata non è dei migliori. Se però il camper in questione viene usato per la campagna elettorale di un candidato sindaco, la gravità del fatto è doppia (oppure siete dentro un film di Antonio Albanese o Checco Zalone). È quanto successo a Prato (città toscana), dove il camper del candidato per il centrodestra Daniele Spada (dirigente di Confcommercio, con un passato in Forza Italia e adesso con la Lega) è stato immortalato su un posto riservato ai disabili in Piazza Ciardi (pieno centro storico).
Così, la foto del misfatto è stata pubblicata su vari profili e pagine social. Io stesso avevo commentato con tono sarcastico:
“Vorrebbe ‘riportare il sorriso’ – citando lo slogan del candidato ben visibile sulla fiancata del camper – e un po’ meno diritti per i disabili, ma va beh, chi se ne importa, vuoi mettere farsi rubare con educazione?”
La risposta dell'aspirante sindaco, risentito e per nulla dispiaciuto, ha previsto il sempreverde jolly del “era solo un minuto”: di chiedere scusa, ovviamente, nemmeno l’ombra.
Peccato che le sue giustificazioni funambolesche siano state puntualmente smentite da una pioggia di segnalazioni (perché le disgrazie, si sa, non viaggiano mai da sole) arrivatami poche ore dopo: non sappiamo se gli scatti siano antecedenti o successivi alla sosta sullo stallo giallo, fatto sta che lo stesso camper è stato trovato parcheggiato ovunque, dal mercato di Iolo di Prato (in doppia fila), alla rotonda nella frazione Fontanelle (sul marciapiede) fino ad occupare le strisce pedonali in frazione San Paolo… e di fermarsi “solo un minuto” non pareva proprio averne l'intenzione.
Una storia di ordinaria prepotenza, o forse dovremmo dire di quotidiana distrazione? Il tutto, comunque, è aggravato dal fatto che una persona delle Istituzioni dovrebbe dare il buon esempio ed ammettere le proprie colpe, anziché ridicolizzare una tematica così importante come quella del rispetto per le persone con una ridotta mobilità. A prescindere da chi sia stato alla guida di quel camper, infatti, è compito del soggetto raffigurato sulla carrozzeria sorvegliarne l'operato o, quantomeno, prenderne le distanze in caso di errori.
Chiediamoci quanto ognuno di noi è disposto a mettersi in gioco per rendere le nostre città più vivibili. Rimbocchiamoci le maniche e lasciamo gli slogan a chi è privo di contenuti e dimostrazioni civili.