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Povertà alimentare, una persona su 10 in Italia soffre la fame

La povertà alimentare è una delle peggiori conseguenze della crisi. Stando ai dati presentati dalla Fondazione Banco Alimentare. 4 su 5 tra le persone che non riescono a procurarsi da mangiare nel nostro Paese vivono di stenti dopo il licenziamento.
A cura di B. C.
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In Italia ci sono 5,5 milioni di persone, pari al 9,1% della popolazione, che soffrono di povertà alimentare, sono cioè in una situazione di indigenza tale da non potersi alimentare in modo adeguato;  1,3 milioni sono bambini. La ricerca "Food Poverty". curata dalla Fondazione Banco Alimentare, insieme a Deutsche Bank e alla società di consulenza Pwc, rivela un'incidenza che va dal 5% nella ricca Lombardia al 13,3% della Sicilia. In tutto si tratta di 1.737 mila famiglie, circa un milione in più rispetto al 2007. Se si guarda alcuni aspetti più specifici, come la garanzia di un pasto proteico (carne, uova, pesce o vegetali equivalenti), siamo messia pure peggio della Grecia, dove il 13,8% di persone dichiarano di non poterselo permettere contro il nostro 14 per cento.

I dati sono particolarmente significativi se si considera che arrivano da quello che dovrebbe essere uno dei sette Paesi più industrializzati al mondo, qual è appunto l’Italia. In realtà la situazione non è poi tanto meglio negli altri: va un po’ meglio in Francia, dove a soffrire di povertà alimentare è il 7,4% della popolazione, mentre guardando ai numeri della Spagna, emerge che solo il 3,5% dei cittadini iberici soffre attualmente la fame.

Guardando ai dati, emerge che circa 14 famiglie italiane su 100 non hanno i soldi sufficienti per potersi permettere un’alimentazione equilibrata, si tratta di una media fra il 3% del Molise e il 25% della Calabria. La causa principale della povertà alimentare, diretta conseguenza delle difficoltà economiche, nell’80% dei casi è stata la disoccupazione o la perdita del lavoro: 4 su 5 tra le persone che soffrono la fame nel Belpaese, sono in quella condizione dopo essere stati licenziati. Altro dato è la cronicizzazione della povertà: il 57% delle famiglie, soprattutto nel Meridione, non riesce a riprendersi e sono sempre di più famiglie non straniere ma italiane.

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