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Pontida: le prime reazioni politiche dopo il discorso di Bossi

Il discorso del leader del caroccio ha provocato reazioni discordanti sia all’interno della maggioranza che dell’opposizione. D’accordo il sindaco di Roma e la presidente della regione Lazio: i ministeri devono restare a Roma.
A cura di Antonio Palma
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Manifestazione della Lega Nord

Non tardano ad arrivare le prime reazioni del mondo politico al discorso tenuto a Pontida, questa mattina, da Umberto Bossi. Le prime repliche riguardano la questione del trasferimento al nord di quattro ministeri; per il sindaco di Roma Alemanno “E’ indispensabile portare immediatamente una mozione in Parlamento che ribadisca con forza che i ministeri devono stare a Roma". Dello stesso avviso è la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, che auspica anche una presa di posizione del Presidente della Repubblica Napolitano. Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, invece, afferma che i ministeri devono restare a Roma, come previsto dalla Costituzione, ma che al Nord si possono trasferire “solo sedi distaccate di rappresentanza”.

Una buona parte degli uomini della maggioranza ha parlato di discorso condivisibile in molte sue parti. Maurizio Lupi, del Pdl, ha affermato che Bossi nel suo discorso non ha fatto altro che avanzare richieste che sono già presenti nell’agenda dell’esecutivo è ha aggiunto “ora dobbiamo andare avanti fino alla fine della legislatura”. Il ministro Gianfranco Rotondi è dello stesso avviso, ha dichiarato che, "oltre il colore e la scivolata sulla secessione”, la posizione di Umberto Bossi è corretta, il senatur esige delle riforme per mandare avanti la legislatura.

Anche da parte dell’opposizione arrivano i primi commenti al discorso di Bossi. Il Pd sottolinea come l’intervento di Bossi non è stato, come annunciato, un ultimatum per Berlusconi, ma solo “Una stanca, imbarazzata e impotente propaganda" secondo la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. Per Adolfo Urso deputato di Fli, non c’è stato il tanto annunciato ribaltone, al contrario, "anche Bossi tira a campare".

C’è chi crede, invece, che con questo discorso la lega abbia messo sotto pressione il governo, facendogli capire che la conclusione della legislatura avverrà quando la lega vorrà.  Bocchino del Fli ha affermato: "Con il suo discorso di oggi Bossi ha attaccato il governo al respiratore artificiale, decretandone la fine politica. Adesso la conclusione della legislatura dipenderà dal momento in cui la Lega staccherà i macchinari". Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del Pd alla Camera, definisce "vita da separati in casa" quella tra Lega e Pdl, dopo il discorso pronunciato oggi dal leader del carroccio.

Il presidente dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, parla di incoerenza della lega e chiede coerenza almeno per quanto riguarda il discorso sulle missioni di pace: "Almeno sulla fine delle missioni di guerra, la Lega sia conseguente: all'annuncio della domenica segua l'azione del lunedì".

Non sono mancate le reazioni dell’Anm alle accuse di Maroni, secondo cui il problema dell’immigrazione è dovuto alla magistratura che è a favore ai clandestini. Per Giuseppe Cascini, segretario dell'Associazione nazionale magistrati "Si tratta di cattiva propaganda … non è certo colpa della magistratura italiana se loro non sanno fare le leggi".

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