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Crollo ponte Morandi a Genova

Ponte Morandi, il ministro Toninelli al Parlamento: “Rivedremo le concessioni. Autostrade ha guadagnato miliardi e investito poco”

Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, è intervenuto in Parlamento per parlare del crollo del Ponte Morandi a Genova e della concessione alla società Autostrade: “Questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l’interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari”.
A cura di Charlotte Matteini
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Dopo la pausa estiva, questo pomeriggio il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha tenuto un'informativa in Parlamento, davanti alle commissioni riunite Ambiente e Lavori pubblici,  dedicata al crollo del ponte Morandi a Genova, avvenuto la mattina del 14 agosto scorso. Dopo il minuto di silenzio in onore delle vittime della tragedia genovese, il ministro ha iniziato a descrivere i termini della situazione: "Questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l'interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari".

Commentando la decisione di Autostrade relativa alla pubblicazione del testo integrale della convenzione con il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Toninelli ha spiegato che questo "è uno degli effetti dell'azione politica del Governo del cambiamento. Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l'Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all'interesse pubblico. Bisogna smettere di inseguire le emergenze e bisogna ricominciare a programmare gli interventi per evitare che eventi di questo genere vengano a determinarsi. Il crollo di Genova non è dovuto a una tragica casualità, ma conferma drammaticamente quello che questo Governo e questo Ministero hanno sostenuto fin dal loro insediamento. La prima vera grande opera di cui ha bisogno questo Paese è un imponente e organico piano di manutenzione ordinaria e straordinaria".

"Il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni '90. Pertanto, le tariffe avrebbero quantomeno potuto essere drasticamente ridotte. Degli extraprofitti hanno beneficiato totalmente le società concessionarie, a discapito dei cittadini che hanno visto e vedono di volta in volta aumentare il costo dei pedaggi. Nel 2016 i "signori delle autostrade" hanno fatturato quasi 7 miliardi. Di essi, 5,7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del mio ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all'anno prima", ha concluso.

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