Pompei, terzo crollo in tre giorni. Allarme Unesco: non c’è tempo da perdere
Continuano a verificarsi dei crolli nell'area archeologica di Pompei. Dopo i due cedimenti, avvenuti sabato e domenica, si è sgretolato un costone di una bottega chiusa al pubblico nella regione V, insula 2, civico 19. A cedere è un muro senza iscrizioni e senza affreschi in una zona non scavata di via Nola. Si tratta di un muro di circa 2.5 metri di altezza e 4 metri di lunghezza. A scoprire l’ennesimo crollo è stato il custode della zona in turno stamani. Secondo le prime notizie, il crollo sarebbe da attribuirsi al maltempo degli ultimi giorni. Gli addetti alla vigilanza affermano che “la precarietà della struttura era stata segnalata una settimana fa ai tecnici della soprintendenza”. L'area è stata interdetta per i rilievi e i primi interventi di messa in sicurezza. Sempre per colpa delle piogge cadute sulla regione si era verificata sabato la caduta di alcune pietre dalla spalletta del quarto arcone sottostante il tempio di Venere. Dopo qualche ora si era verificato anche il crollo del muretto di una tomba della necropoli di Porta Nocera.
Il ministro Franceschini ha convocato una riunione urgente – È emergenza, dunque, a Pompei. Dopo gli ultimi cedimenti è giunta la convocazione, da parte del neoministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di una riunione operativa che si terrà martedì alle 10.30 al Mibact. Franceschini ha chiesto un rapporto dettagliato sulle motivazioni dei crolli nel sito archeologico, da quelli delle ultime ore a quelli dei mesi scorsi. Al tavolo parteciperanno il Soprintendente incaricato Massimo Osanna, il direttore generale delle antichità, Luigi Malnati, il direttore generale del Grande Progetto Pompei, generale Giovanni Nistri, tutti nominati da parte dell'ex ministro Massimo Bray.
AGGIORNAMENTO – “Su Pompei non c’è più tempo da perdere”. In seguito agli ultimi crolli a Pompei è intervenuto il presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi. “Purtroppo sono situazioni annunciate – ha spiegato Puglisi dopo il terzo crollo in tre giorni -, non c’è più tempo da perdere dal punto di vista burocratico occorre un piano di interventi straordinario, che metta in sicurezza l’intera area di Pompei dal punto di vista geologico e geo-idrico perché se questi terreni non hanno un drenaggio forte delle acque piovane, è chiaro che Pompei è destinata a crollare per intero”. Per Puglisi l’unica cosa da fare “è un intervento straordinario su tutta l’area di Pompei, non solo dal punto di vista archeologico ma anche dal punto di vista idrogeologico”. Mi auguro che il ministro Franceschini – ha detto ancora Puglisi – “riesca ad ottenere un intervento straordinario del genere. Non credo ci sia altro da dichiarare, dichiarare rammarico e amarezza non serve a nulla, sono cose che sappiamo, si potrebbe istituire la rubrica ‘Pompei' sui quotidiani e ogni giorno la riempiremmo con le ultime notizie”.