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Pompei, non solo crolli: è sparito un affresco

Negli scavi archeologici di Pompei è scomparso un affresco di grande valore, quello della dea “Artemide” dalla domus di Nettuno. La scoperta risale a una settimana fa. Impossibile dire quando l’opera sia stata trafugata.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE – A gennaio un altro frammento rispedito per posta. Da quanto si apprende, la scomparsa del frammento di affresco raffigurante Artemide dalla Casa del Nettuno non è l'unico caso recente di sottrazione dagli scavi di Pompei. A gennaio scorso vi è stato, infatti, un precedente: la Soprintendenza archeologica si era vista recapitare un pacchetto contenente un frammento di pochi centimetri. Si trattava di un frammento raffigurante un decoro di foglie, probabilmente appartenente a una decorazione rimossa dalla domus di provenienza e sottoposta a restauro in un laboratorio specializzato all'interno dell'area archeologica. Il pacchetto risultò inviato da Firenze ma con mittente “fantasma”. A proposito dell’ultimo frammento scomparso, invece, la Soprintendenza ha fatto sapere che sono in corso indagini approfondite da parte delle forze dell’ordine per reperire tutte le informazioni ritenute utili per ricostruire esattamente le dinamiche. In particolare “sono in corso l’acquisizione di informazioni sulle attività di vigilanza del personale di custodia anche nei giorni precedenti al furto e la visualizzazione delle riprese delle telecamere del sito archeologico per poter risalire agli autori del furto”.

Settimane fa, o forse addirittura mesi, nella Pompei devastata dai crolli accadeva qualcosa che è stato poi scoperto solo alcuni giorni fa. Spariva un affresco di inestimabile valore, quello della dea “Artemide” dalla domus di Nettuno. La notizia dell’affresco scomparso appare oggi su il quotidiano Il Mattino. È stato uno degli addetti alla sorveglianza del sito archeologico a fare la scoperta alcuni giorni fa, anche se la notizia è trapelata solo nelle ultime ore. Impossibile stabilire, come si diceva, la data del furto avvenuto a Pompei. L’ambiente era off limits per i visitatori e non sempre i custodi o i tecnici della soprintendenza entrano nelle domus chiuse. Sono in corso l'acquisizione di informazioni sulle attività di vigilanza del personale di custodia anche nei giorni precedenti al furto e la visualizzazione delle riprese delle telecamere del sito archeologico per poter risalire agli autori del furto. La notizia del furto era stata tenuta segreta per non compromettere il risultato delle indagini in corso, particolarmente delicate.

I carabinieri hanno avviato le indagini per ritrovare l’affresco scomparso dalla Regio VI, Insula 5, civico 3 e ambiente 20, e per identificare l’autore del furto. Le telecamere del sistema di videosorveglianza non sarebbero d’aiuto in quanto non coprirebbero l’aerea in cui si è consumato il furto. Inizialmente si è pensato anche che l’affresco di “Artemide” potesse essere nel laboratorio di restauro della soprintendenza ed è così partita la ricerca interna. Ma gli investigatori non hanno trovato alcun riscontro in tal senso. È stato dunque accertato che l’opera è stata trafugata da mani esterne per cui l’inchiesta si è estesa fuori dal sito archeologico. Dal sopralluogo eseguito dai tecnici della Soprintendenza e dai Carabinieri di Pompei è stato accertato che ignoti si sono introdotti nella casa e con un oggetto metallico hanno scalpellato l'angolo superiore di un piccolo quadretto, asportando un frammento di circa 20 cm di diametro, in cui compariva la figura di Artemide.

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