Zona rossa in tutta Italia nei fine settimana come a Natale, le richieste del Cts al governo
Terminata la riunione del Comitato tecnico scientifico convocata d'urgenza dal governo per la risalita dei contagi. Da quanto è emerso gli esperti chiedono di rafforzare le misure anti Covid per le zone gialle, con l'obiettivo di ridurre al minimo le occasioni di contatto tra le persone; di prevedere zone rosse locali con misure più stringenti e severe, e limitazioni maggiori sul modello Codogno, chiusure nei fine settimana di alcune attività, come già accaduto durante le vacanze di Natale. Durante il periodo delle vacanze natalizie tutti i festivi e prefestivi sono stati appunto considerati zona rossa.
E questa potrebbe essere la direzione che prenderà il governo in vista della Pasqua, il prossimo 4 aprile. Gli spostamenti tra le Regioni in questo momento sono vietati, e tali resteranno fino al prossimo 27 marzo. È praticamente certo comunque che la linea del massimo rigore sarà mantenuta fino ad aprile, comprendendo quindi la settimana di Pasqua. Dopo si vedrà.
Un'ipotesi è che le Regioni possano entrare automaticamente in zona rossa automatica non appena si supera la soglia dei 250 casi su 100 mila abitanti in 7 giorni. Una zona rossa che sia però totale, rafforzata, perché, fa notare il Cts, in molte zone ad oggi non è così. Ma il punto focale è che il passaggio in zona rossa sia appunto automatico, e non a discrezione del governatore come prevede ora il dpcm. Ma nella fascia di rischio più alto non dovrebbero essere solo le scuole a chiudere, è auspicabile, sottolinea il Cts, che si fermino anche altre attività.
Gli scienziati del Comitato tecnico scientifico, alla luce dell'aumento dei casi legati alle varianti del virus che si diffondono molto più velocemente, hanno sottolineato la necessità di ridurre l'incidenza per ristabilire il contact tracing. Hanno chiesto inoltre di estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibile. Gli esperti hanno anche sottolineato l'urgenza di potenziare il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti.
Ora è possibile che il governo Draghi, proprio a partire da questi suggerimenti, vari un nuovo provvedimento, per mettere al sicuro la campagna vaccinale.