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Zona rossa Alzano e Nembro, Conte verrà ascoltato oggi dai pm di Bergamo

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, verranno ascoltati dai pm di Bergamo come persone informate sui fatti sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro. Le audizioni si terranno oggi a Roma.
A cura di Stefano Rizzuti
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Questa mattina, venerdì 12 giugno, i pm di Bergamo ascolteranno il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, come persona informata sui fatti riguardo all’inchiesta per la mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro. Conte, così come il ministro della Salute, Roberto Speranza, e quello dell’Interno, Luciana Lamorgese, verrà ascoltato come persona informata sui fatti. L’inchiesta portata avanti dai giudici di Bergamo riguarda quanto avvenne nella provincia dopo i primi casi di Coronavirus registrati in zona, con particolare attenzione verso la decisione di non istituire la zona rossa. Dopo Conte verranno ascoltati anche Speranza e Lamorgese.

Inchiesta Bergamo, già ascoltati Fontana e Gallera

Le audizioni si svolgeranno a Roma, dove si trova già da qualche giorno il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota. Che negli scorsi giorni ha fatto capire perché vuole ascoltare Conte. Secondo il procuratore, infatti, la decisione di istituire la zona rossa era governativa, come ha detto chiaramente negli scorsi giorni, rettificando poi in parte la dichiarazione e spiegando che non si tratta di nulla di dimostrato ma solo di quanto emerso dopo le prime audizioni. La frase era stata pronunciata il 29 maggio, dopo aver ascoltato – sempre come persona informata sui fatti – il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Prima era stato ascoltato anche l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. E per entrambi spettava al governo la decisione di istituire la zona rossa.

Conte convocato dai giudici: sono sereno

A Roma, in questi giorni, è già stato ascoltato anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, come persona informata sui fatti. Ora tocca a Conte, che negli scorsi giorni, parlando con i giornalisti, ha detto chiaramente di non voler anticipare nulla su quanto riferirà ai pm: “Riferirò tutti i fatti a mia conoscenza”, aveva assicurato. Il presidente del Consiglio, comunque, si dice sereno e sostiene di non avere timore per questo incontro con i giudici: “Non sono affatto preoccupato, sono sereno, non è un atteggiamento di arroganza. Ci confronteremo venerdì, riferirò tutti i fatti di cui sono a conoscenza”.

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