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Zona gialla e tamponi quotidiani solo per i No Vax: cosa è il modello Austria a cui pensa il governo

Il governo ipotizza di introdurre anche in Italia il modello Austria: nuove restrizioni anti Covid, ma solo per i non vaccinati. “I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non possono danneggiare l’economia e penalizzare gli italiani immunizzati”, ha detto Guido Rasi, consulente del commissario Figliuolo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo potrebbe valutare il ‘modello Austria'. Ne è convinto Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consulente del commissario Figliuolo, che in un'intervista a ‘Il Giornale' spiega quale potrebbe essere la nuova gestione dei contagi, che nel nostro Paese stanno crescendo. Nei prossimi giorni si deciderà. Un'idea è quella di introdurre nuove restrizioni, ma solo per i non vaccinati.

Si pensa a una zona gialla per i non immunizzati, che in questo momento in Italia sono 7 milioni, molti dei quali sono in età attiva, lavorano e quindi sono più esposti ai rischi della quarta ondata, e mettono a rischio l'economia e il resto della popolazione già protetta. "I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non possono danneggiare l'economia e penalizzare gli italiani immunizzati", ha detto Rasi, secondo cui in una settimana ci sarà "escalation dei contagi".

Tamponi quotidiani per i lavoratori

L'effetto Green pass secondo Rasi è praticamente. Con l'introduzione della certificazione verde in tutti i luoghi di lavoro dallo scorso 15 ottobre, ha portato a un aumento delle vaccinazioni, ma la corsa agli hub vaccinali è quasi del tutto esaurita. Il punto poi è che il tampone ogni 48 ore, l'alternativa al siero anti Covid prevista dal green pass, non è abbastanza protettivo, e quindi una soluzione potrebbe essere quella di imporre un test rapido quotidianamente a tutti i cittadini che lavorano o a chi partecipa a un evento pubblico. Perché non è ammissibile che si verifichi ovunque quello che è successo a Trieste, dove dopo le manifestazioni dei No Vax si è avuta un'impennata dei contagi che ha messo in crisi gli ospedali.

Mascherine e distanziamento ai raduni

Secondo Guido Rasi è necessario che i grandi assembramenti si svolgano in piena sicurezza: "Le manifestazioni vanno gestite in sicurezza, così come le altre attività. Ogni ritrovo deve dotarsi di un servizio d'ordine che imponga mascherine e distanziamento".

Lockdown solo per i non vaccinati

La risalita dei contagi rischia di portare molte Regioni in fascia gialla. Ma questa volta le limitazioni potrebbero valere solo per i non vaccinati. È quanto sta succedendo in Austria, dove in caso di lockdown il blocco non sarebbe generalizzato ma solo per i non immunizzati: "L'esperienza dell'Austria va valutata e anche imitata se la situazione dovesse peggiorare", ha detto Rasi. Nel Paese il lockdown per No Vax potrebbe scattare se ci saranno 600 posti letto di terapia occupati (il 30%), secondo quanto ha annunciato il cancelliere austriaco, Alexander Schallenberg.

Obbligo vaccinale per chi è a contatto con il pubblico

L'obbligo vaccinale per tutti non è però scongiurato. Secondo Rasi la misura, che è già prevista per il personale sanitario, potrebbe essere applicata a tutti coloro che lavorano nel pubblico. Nel frattempo rimarrebbe il green pass, che sarà utilizzato sicuramente fino a marzo, o addirittura fino alla prossima estate. Ma la certificazione verde permetterà di salvare il Natale: "Con il green pass e le mascherine possiamo fare quasi tutto, anche il cenone di fine anno", ha assicurato Rasi.

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