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Zingaretti al Pd: “Il problema ero io? Mi sono fatto da parte, ora si costruisca per l’Italia”

Nicola Zingaretti torna a parlare il giorno dopo le sue dimissioni da segretario del Partito Democratico: “C’era il dubbio che il problema potessi essere io, ho tolto a tutti questo problema, ora si discuta e si costruisca per il bene dell’Italia”, ha detto il presidente del Lazio. “Mi sono dimesso per spingere l’intero gruppo dirigente a un confronto più vero e più schietto, più plurale ma anche solidale, senza ipocrisie”, ha spiegato Zingaretti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il giorno dopo le sue improvvise dimissioni da segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti torna a parlare e lo fa a margine di un evento di inaugurazione a Roma, a cui ha partecipato in veste di presidente della Regione Lazio. "Un grandissimo grazie a tutte a tutti coloro che in queste ore, da ieri sera, mi hanno scritto e mi stanno scrivendo, è importante questa grande vitalità". Nei prossimi giorni "andrò a fare la tessera del Partito Democratico – annuncia Zingaretti – perché rimango convinto che il Pd è la grande forza popolare che può garantire a questo Paese il buon governo e l'alternativa alle destre che cavalcano i problemi e non li risolvono". Il leader dimissionario spiega di essere "per un partito popolare contro il populismo" e rassicura Matteo Salvini: "Stia tranquillo, il governo Draghi è forte e solido e nessuno lo metterà mai in discussione, anzi, il Partito Democratico sarà al 1000 per 1000 al lavoro per portare avanti quel programma".

Zingaretti elude il tema del giorno, una possibile marcia indietro sulle dimissioni: "Il tema non è un mio ripensamento, io mi sono dimesso per spingere l'intero gruppo dirigente a un confronto più vero e più schietto, più plurale ma anche solidale, senza ipocrisie, che permetta alla nostra comunità di sciogliere i nodi e scegliere una visione per l'Italia". Il presidente del Lazio spiega di avercela messa tutta, ma "più che il pluralismo ha prevalso la polemica". Ora "ho fatto un passo di lato, non scompaio, farò il presidente di Regione e parteciperò alla vita politica, ma mi auguro che questo mio gesto aiuti il Pd a ritrovare quella voglia di discutere per amore dell'Italia e l'unità che io continuo a sentire mia".

Secondo il leader dimissionario del Pd, "con un Partito democratico più debole è più debole la democrazia italiana". Ora "ci sarà l'assemblea, qualsiasi scelta faranno la rispetterò ed è giusto che sia così. Andiamo avanti e troviamo le forme migliori per farlo". E conclude: "C'era il dubbio che il problema potessi essere io, ho tolto a tutti questo problema ora si discuta e si costruisca per il bene dell'Italia".

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