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Zampa conferma la stretta del governo: “Italia tutta rossa o arancione per la Vigilia di Natale”

La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha confermato che per la Vigilia di Natale tutta l’Italia sarà rossa o arancione: “Dobbiamo fare in modo che scenda la curva dei contagi e per fare questo bisogna stringere di più”. Solo così potranno partire le vaccinazioni anti Covid il 15 gennaio. Zampa annuncia poi un possibile obbligo di vaccinazione per medici e personale sanitario che lavorano negli ospedali pubblici.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il 24 dicembre quasi tutta l'Italia sarà arancione o rossa". La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, intervistata a ‘Tagadà' su La7 questo pomeriggio, ha confermato che in quasi tutte le Regioni, che in questo momento sono gialle, ci saranno misure anti Covid più dure. Non ha però specificato da quando inizieranno, né quando finiranno, le nuove restrizioni, che comunque sicuramente verranno varate. Il Cts si sta riunendo ancora in queste ore per definire la proposta per la nuova stretta di Natale che verrà sottoposta all'esecutivo. Si parla anche di un possibile coprifuoco anticipato, alle 20 o alle 18, nei giorni più caldi.

"Dobbiamo fare in modo che scenda la curva dei contagi – ha continuato Zampa- e per fare questo bisogna stringere di più. I lavori del Cts sono iniziati ieri. I tecnici devono consegnare al Governo uno strumento il più possibile utile per correre più forte del virus e prevenire".

La sottosegretaria ha risposto sulla questione del repentino passaggio da un allentamento delle misure a una nuova stretta per le feste, cambiamento improvviso che potrebbe colpire soprattutto i ristoratori, che secondo l'ultimo dpcm, quello del 3 dicembre, possono rimanere aperti a pranzo: "Capisco il nervosismo, l'apertura dei Comuni non era stata proposta dal nostro ministero. Il ministro Di Maio ha accolto venerdì le obiezioni del Parlamento. Si parlava però di Comuni molto piccoli e vicini. Al massimo secondo me si dovrebbe fare un'operazione di chirurgia. Oggi Matteo Renzi, che chiede di non procedere a zig zag, è stato tra quelli che hanno spinto per questa modifica delle misure previste. Una più drastica chiusura è necessaria, l'Rt andava meglio, e pure essendo sotto l'1 ieri ha avuto un nuovo innalzamento. Tutti i Paesi europei stanno facendo i conti con nuove misure", ha detto Zampa.

Lo scopo del governo, ha ricordato la sottosegretaria, in questo momento è poter iniziare le vaccinazioni il prossimo 15 gennaio. Questa mattina, intervenuta a Radio 1, la sottosegretaria aveva detto: "Le persone non tollerano più questa situazione, sono stanche ed è comprensibile, ma dobbiamo stringere i denti e resistere finché non arrivano i vaccini".

"Noi cominceremo da 1 milione e mezzo di persone, e lo faremo dal 15 gennaio. Non saremo gli ultimi ad iniziare a vaccinare", ha detto, aggiungendo che "mancano le informazioni" ed in ogni caso le cose vanno "organizzate bene prima".

Molti sanitari dicono di non volersi vaccinare, ma Zampa ha detto che prima di rendere il vaccino anti Covid obbligatorio per chi lavora negli ospedali pubblici si percorrerà la via della democrazia, ma "una volta superata la fase del confronto e delle informazioni, che i medici più di tutti hanno gli strumenti per capire, l'obbligo di vaccinazione per gli operatori che lavorano nelle strutture pubbliche potrebbe diventare una precondizione".

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