Zaia scopre le carte: “Pronto a terzo mandato, lo chiedono i veneti”. E avvisa Fdi: “No a candidato calato dall’alto”
Lo chiedono i cittadini veneti. Forte di questa motivazione il presidente del Veneto Luca Zaia intende ricandidarsi alla guida della Regione per un terzo mandato, alle elezioni regionali che presumibilmente di terranno in autunno (anche se una data ancora non c'è). Il Veneto non è l'unica Regione al voto nel 2025: i cittadini sono chiamati alle urne anche in Puglia, Campania, Toscana, Marche e Valle d’Aosta. Per questo il governo potrebbe optare per un election day.
Durante un punto stampa a Palazzo Balbi, il governatore leghista ha chiarito la sua posizione sulla questione del terzo mandato e sulle fibrillazioni all'interno del centrodestra proprio sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione. "Come diceva Eduardo de Filippo: prima adda passà ‘a nuttata – ha esordito Zaia – Ora siamo in una fase nella quale tutti parlano ed è giusto che ognuno dica la propria, ma poi ognuno deciderà cosa fare. Lo farà la Lega e lo farò anch'io che sono sempre stato un uomo di squadra e sarò sempre dalla parte del mio partito. Non auspico per forza di cose una corsa solitaria della Lega, occorre fare una sintesi delle diverse posizioni ma c'è bisogno di serenità, il muro contro muro non porta a nulla. Fondamentale però rimane che prima di tutto vadano ascoltati i veneti, senza calare nomi dall'alto sul territorio. Impensabile che arrivi qui uno e dica ‘sono io il candidato'. Per me le priorità sono sempre le stesse: prima vengono il Veneto e i veneti, tant'è vero che alle Europee, dove avrei vinto, non mi sono candidato, poi la Lega e poi il centrodestra".
Il ragionamento di Zaia è chiaro: in attesa del giudizio della Corte Costituzionale, se il centrodestra non troverà una sintesi, la Lega è pronta a correre da sola, e in questo caso lui non si tirerebbe indietro. Si tratta di un messaggio alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che lo scorso 9 gennaio in conferenza stampa ha rivendicato il diritto di “tenere in considerazione” un candidato di Fratelli d'Italia: "Penso che quella di Fratelli d'Italia sia un'opzione che vada tenuta in considerazione", ha detto la presidente del Consiglio, "Ci saranno diverse elezioni regionali, importanti, delicate, abbiamo cominciato a parlare con gli alleati, non penso che il dibattito per il tramite della stampa aiuti. Come sempre valutiamo le condizioni migliori, l'obiettivo è vincere le elezioni".
Zaia ha dunque ammesso che, se le norme lo consentissero, si ricandiderebbe sicuramente "dato che me lo chiedono i veneti in maniera trasversale. Ma so anche che la mia non ricandidatura farà felice un sacco di persone". Su un eventuale via libera al terzo mandato il governatore pare però non aver gettato ancora la spugna: "Aspettiamo che si esprima la Consulta, ma potrebbe farlo anche il governo, c'è tutto il tempo" ha spiegato, definendo lo stop "un'anomalia che riguarda un centinaio di sindaci e alcuni governatori perché così non si creino dei centri di potere. Cosa che però non vale per deputati, senatori, ministri e tanti altri. Una motivazione inaccettabile, ancora peggio quando tali osservazioni arrivano da gente che è 30 anni che sta in Parlamento" ha sottolineato.
Parlando delle mire di Fratelli d'Italia, primo partito in Regione, Zaia ha detto: "Non è un atto di lesa maestà" – ma da "amministratore delegato" della Regione, come lui stesso si è definito, ha sottolineato i risultati conseguiti dalla sua amministrazione: "Non mi pare che questa Regione finora sia stata governata male, ma se qualcuno ritiene che non sia stata governata bene, allora è giusto che le strade si separino".