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Zaia innaugura l’anno accademico e fa pieno di gaffe: niente coccarda tricolore e pretende la bandiera veneta

Una serie di brutte figure a ripetizione per il governatore del veneto, Luca Zaia, all’inaugurazione del 789esimo anno accademico dell’università di Padova. Il governatore sbaglia la locuzione dello stemma di Venezia, non indossa la coccarda tricolore che hanno tutti i professori e il Rettore, infine si lamenta per l’assenza della bandiera veneta.
A cura di Alessio Viscardi
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Una serie di brutte figure a ripetizione per il governatore del veneto, Luca Zaia, all'inaugurazione del 789esimo anno accademico dell'università di Padova. Il governatore sbaglia la locuzione dello stemma di Venezia, non indossa la coccarda tricolore che hanno tutti i professori e il Rettore, infine si lamenta per l'assenza della bandiera veneta. All'esterno, picchetti di protesta di Disobbedienti e Cgil manifestano lanciando le scarpe conto il portone dell'ateneo di palazzo del Bo. Blindato ogni accesso al palazzo, mentre in aula magna un disinvolto Zaia, privo della coccarda tricolore indosso al Rettore dell'ateneo Giuseppe Zaccaria, si lamentava dell'assenza degli stendardi padani come la bandiera del veneto.

Il governatore si è poi difeso sostenendo che la sua coccarda è il “federalismo fiscale” e che molti altri professori non indossavano il tricolore: “ci sono tre maniere di intendere l'unità e la storia d'Italia. La prima è quella conservatrice, la seconda quella revisionista, poi c'è la terza via ed è quella riformista di concludere il risorgimento, che deve prevedere assolutamente l'autonomia dei territori, il federalismo concreto e reale: è quello che invocavano i padri costituenti, basti pensare ad Einaudi. Queste celebrazioni che stiamo facendo per certi aspetti sono autoreferenziali, dedicate solo ai detentori di interessi. Se celebrare i 150 anni significa fare convegni e congressi per pochi eletti, sono solo uno spreco. La vera celebrazione dei 150 anni dell'unità è approvare a spron battuto il federalismo fiscale”.

Le lamentele sull'assenza della bandiera della Repubblica veneta, sostiene Zaia, erano soltanto scherzi. Ma l'errore di pronuncia della locuzione dello stemma di Venezia è proprio vero. Invece di “Pax tibi Marce Evangelista meus”, Zaia enuncia “Pace Marce Evangelista meus”. Infine, il governatore si lascia andare a considerazioni sulla situazione economica e sociale generale: “Abbiamo il problema della disoccupazione a cui guardare Vinyls e Elettrolux e molte altre aziende che soffrono e vedono i loro lavoratori andare a casa. La crisi ha pesato e pesa molto: 130mila lavoratori disoccupati non sono pochi. La partita del federalismo regionale è una partita in cui crediamo: Calderoli è la persona giusta al posto giusto”. La Lega continua a far discutere dopo l'apporvazione della Festa della Lombardia e le polemiche sui festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

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