Welfare aziendale, nuove assunzioni e buste paga: tutte le novità del decreto Lavoro
Il decreto Lavoro del governo, dopo diverse bozze e cambiamenti, è pronto per la bollinatura. Le ultime novità riguardano le misure che andranno a sostituire il Reddito di cittadinanza: oltre all'Assegno di inclusione per chi non può lavorare (famiglie con minori, over 60 o disabili) ci sarà il Supporto per la formazione e il lavoro. Confermate le misure su contratti a termine, voucher, welfare aziendale e sul taglio del cuneo fiscale, che il governo vorrebbe ora rendere strutturale. Andiamo quindi a riassumere tutte le novità.
Le misure più chiacchierate di questo provvedimento sono sicuramente il taglio del cuneo fiscale e l'addio definitivo a Reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda il primo, il governo ha abbassato ulteriormente le tasse sul lavoro fino a dicembre, tagliando fino a sette punti per i redditi più bassi. Cioè quelli sotto i 25 mila euro. Per quelli tra i 25 mila e i 35 mila, invece, la pressione fiscale si abbasserà di sei punti. I dipendenti, nei prossimi mesi, potrebbero quindi trovare fino a 100 euro in più in busta paga.
Invece, per quanto riguarda il superamento del Reddito di cittadinanza, si conferma l'Assegno di inclusione, che partirà dal 1° gennaio 2024. Si tratta di un sussidio per i cosiddetti non occupabili, cioè i nuclei familiari che hanno al loro interno minori, over 60 o disabili. Il Supporto per la formazione e il lavoro, invece, partirà dal prossimo 1° settembre ed è previsto per un massimo di 12 mesi per chi, pur essendo occupabile, si trova in una situazione di povertà. Per riceverlo bisognerà comunque iniziare un percorso di formazione e di inserimento nel mercato del lavoro.
Nel decreto sono inoltre previsti incentivi alle imprese per le nuove assunzioni, cioè per quelle dei beneficiari dell'Assegno di inclusione. Se il contratto è a tempo indeterminato, lo sgravio fiscale è del 100% per un intero anno, fino a un massimo di 8 mila euro.
Novità in arrivo anche per quanto riguarda il welfare aziendale, con l'aumento della soglia dei fringe benefit non tassati fino a tremila euro. Questo vale sono per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Per quanto riguarda i contratti a termine, con il nuovo decreto il governo va a rivedere le causali per cui è possibile ricorrere a questi oltre i 12 mesi, ma non oltre i due anni. Queste sono ridefinite secondo quanto previsto dai contratti collettivi o, in assenza di questi, per esigenze di natura tecnica o organizzativa, o in sostituzione di altri lavoratori.
Sui voucher, viene aumentato fino a 15 mila euro il tetto massimo per cui fare ricorso a questo strumento per le aziende che operano in settori specifici: quelli dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi di divertimento. Potranno usare i voucher anche le imprese più grandi, che hanno già fino a 25 dipendenti a tempo determinato.