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Web tax, dal primo gennaio entrerà in vigore in Italia l’imposta per i giganti digitali

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato l’entrata in vigore della cosiddetta web tax dal prossimo 1 gennaio 2020. “Non vogliamo solo la Digital Tax italiana, ma vogliamo che sia collocata dentro una misura definita sul piano internazionale”, ha detto il ministro al termine dell’Ecofin in Lussemburgo. L’Ocse, nel frattempo, lancerà una proposta di tassa digitale globale al G20 di Washington previsto per la prossima settimana.
A cura di Annalisa Girardi
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"Dal primo gennaio la Digital Tax entrerà in vigore in Italia": lo annuncia il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, al termine dell'Ecofin, la riunione tra i vari ministri europei delle Finanze tenutasi ieri in Lussemburgo. Gualtieri ha spiegato che la cosiddetta web tax, cioè il provvedimento volto a far pagare le tasse ai giganti digitali che, nonostante i ricavi miliardari, eludono il fisco non avendo una rilevante presenza fisica sul territorio, farà parte della manovra. Il ministro ha anche spiegato che la Digital Tax era già stata inserita nella manovra dello scorso anno dal primo governo di Giuseppe Conte, ma non era mai entrata in vigore in quanto mancava un decreto attuativo. La misura del governo Lega-Movimento Cinque Stelle prevedeva una tassa al 3% per le aziende digitali con fatturato globale superiore ai 750 milioni di euro e in Italia maggione di 5,5 milioni.

Gualtieri ha poi proseguito: "Non vogliamo solo la Digital Tax italiana, ma vogliamo che sia collocata dentro una misura definita sul piano internazionale". L'imposta per le grandi compagnie digitali, come ad esempio Google o Facebook, è da tempo al centro della discussione europea, ma non si è mai raggiunta un'intesa che veda d'accordo tutti gli Stati membri. Nel frattempo, alcuni Paesi, come Spagna, Austria, Regno Unito, Francia e come farà l'Italia, valuteranno provvedimenti in sede nazionale. "Noi faremo comunque la nostra", ha spiegato il ministro, "ma siamo parte attiva del negoziato che proseguiremo a Washington al G20".

Una web tax internazionale

Ieri l'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha spinto per il raggiungimento di un accordo a livello europeo. Il segretario generale, Angel Gurria, ha avvertito che se non si dovesse arrivare ad un'intesa si "aumenterebbe ulteriormente il rischio che il Paesi agiscano unilateralmente con conseguenze negative su un'economia globale già fragile". Fra il prossimo 17 e 18 ottobre, durante il G20 in cui si incontreranno i ministri delle Finanze a Washington, l'Ocse presenterà una proposta di tassa digitale globale con lo scopo di "assicurare che i grandi e assai redditizi gruppi multinazionali, incluse le società digitali, paghino le tasse dovunque abbiano significativi legami diretti con i consumatori e generino i loro profitti".

Gurria ha quindi concluso: "Stiamo facendo veri progressi sulle questioni in materia di tassazione che sorgono dalla digitalizzazione dell'economia e continuiamo ad avanzare verso una soluzione basata sul consenso per rivedere le regole del sistema di tassazione internazionale entro il 2020".

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