Voucher, Palazzo Chigi dà il via libera all’emendamento. Camusso: “Ricorreremo alla Consulta”
Lo scontro tra il Partito Democratico e Articolo 1 – Movimento Democratico Progressista, entrambi partiti in maggioranza di governo, non accenna ad attenuarsi. La polemica si è scatenata nel corso della serata di ieri, quando il capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Ettore Rosato, ha annunciato l'intenzione di presentare un emendamento per l'estensione dell'utilizzo dei cosiddetti "voucher" alle microimprese fino a 5 dipendenti. Lo scontro sui voucher va avanti ormai da molto tempo: nel corso del 2016, infatti, la Cgil ha raccolto le firme per promuovere un referendum abrogativo per cancellare la norma dall'ordinamento italiano, quesito formalmente accolto dalla Consulta. Il referendum avrebbe dovuto celebrarsi il prossimo 28 maggio ma, complice l'abrogazione dei voucher mediante decreto d'urgenza operata dal governo, è definitivamente saltato.
Ora però, nonostante inizialmente il governo avesse trovato un accordo con le varie parti in causa per ammettere la reintroduzione dei voucher per le sole famiglie, con la presentazione dell'emendamento annunciato da Rosato l'esecutivo sembra intenzionato a estendere la possibilità di utilizzo anche alle microimprese fino a 5 dipendenti. Appresa l'intenzione, dunque, Mdp, da sempre contraria allo strumento dei buoni lavoro, ha annunciato l'intenzione di uscire dalla maggioranza di governo e di far cadere l'esecutivo Gentiloni. La minaccia di Mdp potrebbe concretizzarsi in quanto al Senato effettivamente il governo Gentiloni necessità dei voti del partito fondato da Bersani, Speranza e Rossi vista la risicata maggioranza detenuta a Palazzo Madama.
"Leggo ricostruzioni assurde sul Partito Democratico che vuole utilizzare la questione voucher per mettere in difficoltà Gentiloni. Noi difendiamo il nostro premier e abbiamo sempre concordato la linea da seguire. Siamo pronti tuttavia a ritirarlo se questo è il volere del Governo. Non cerchiamo nessun incidente parlamentare avendo sempre parlato il linguaggio della chiarezza. Adesso aspettiamo indicazioni da Palazzo Chigi", ha dichiarato Rosato a margine della polemica. Dello stesso avviso però pare non essere il governo Gentiloni, che per voce del ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha fatto sapere: "Non esiste nessuna tensione tra il Governo e il Partito democratico. La proposta di emendamento che sarà presentata in Commissione rispecchierà totalmente la volontà dell'esecutivo in materia di regolazione del lavoro occasionale". “Si tratta di strumenti indispensabili per evitare che tali prestazioni si svolgano in nero. Non è certo la reintroduzione dei voucher che il governo aveva abrogato. È diverso lo strumento, è del tutto diversa la platea”, sostiene Palazzo Chigi.
“Se i voucher saranno reintrodotti saremo di fronte alla sottrazione di potere di decisione dei cittadini che avevano sottoscritto la richiesta di referendum. Se si farà questa scelta, ricorreremo alla Corte Costituzionale perché siamo di fronte a una evidente lesione della Carta e delle regole democratiche”, ha dichiarato la leader della Cgil Susanna Camusso commentando la reintroduzione dei voucher.
"Non è vero che è qualcosa di diverso dai voucher, è un meccanismo analogo, perché non c’è un rapporto di lavoro anzi per alcuni aspetti è nuovamente lesivo di diritti e istituti. Tra l’altro è un rientro dei voucher che non ha padre salvo un consigliere di Palazzo Chigi. Lo strumento è identico ai voucher mentre la platea è più larga”, ha sostenuto, concludendo, il segretario della Cgil.