Voto elettronico, sperimentazione anche per regionali e comunali: 7,5 mln di fuorisede in attesa
Il voto elettronico potrebbe presto diventare una modalità di voto consolidata. Con il decreto ministeriale firmato venerdì parte la fase di sperimentazione per consentire il del voto elettronico a distanza per le elezioni politiche, per le europee e per i referendum per circa 3 milioni di cittadini, tra studenti e lavoratori fuori sede, e per gli italiani all'estero: in tutto si parla di una platea di 7,5 milioni di persone.
La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha firmato, di concerto con il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao, il decreto che individua le modalità attuative per l'utilizzo del Fondo per la sperimentazione del voto in formato digitale. Il decreto approva dunque le linee guida per la sperimentazione.
Per verificare il corretto funzionamento del sistema di voto e dello scrutinio elettronico, il provvedimento prevede una gradualità della sperimentazione, con una prima fase di "simulazione" del voto e dello scrutinio elettronico priva di valore legale, che coinvolgerà un campione significativo di elettori. Conclusa la fase di simulazione si potrà procedere alla sperimentazione dell'utilizzo del sistema di voto elettronico in un evento elettorale, con valore legale.
Un emendamento al dl Semplificazioni bis, che è stato approvato martedì, a firma del M5s, allarga la sperimentazione anche alle elezioni regionali e comunali. La novità non riguarderà però le prossime elezioni amministrative di ottobre: servirà ancora del tempo per organizzare il test.
"Nonostante un anno di attesa il percorso è lungo ed è appena iniziato – ha commentato Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, a Fanpage.it – Prima ci saranno le simulazioni, poi la sperimentazione e quindi la norma non si applicherà purtroppo alle elezioni regionali e comunali di questo autunno. I ragazzi dei comitati sanno che la commissione si è impegnata molto sulla proposta Bin-Curreri, ma il no del Viminale per ragioni tecniche e burocratiche ha definitivamente fatto saltare ogni possibile soluzione immediata. Ora non ci resta che la carta del voto elettronico. Tra studenti e lavoratori fuorisede e italiani all’estero riguarda 7,5 milioni di persone. Vale la pena investire e individuare un modello italiano per liberare il diritto di voto di questi cittadini".
Come funziona il voto elettronico
L'articolo 5 del decreto spiega quali sono le modalità del voto elettronico. Innanzi tutto si parte dal "rispetto della segretezza del voto", come "presupposto imprescindibile di tutte le fasi della votazione elettronica". Il sistema deve poi consentire alle persone diversamente abili e alle persone con esigenze speciali di votare in modo indipendente. Allo stesso nodo il voto dell'elettore non deve essere orientato in alcun modo dal sistema.
E ancora: "Il voto espresso non deve essere riconducibile all’elettore. A tal fine, il sistema deve garantire che le informazioni sui votanti vengano separate da quelle sui voti espressi. Tali informazioni dunque vengono digitalmente “sigillate” e rimangono del tutto indipendenti e separate. I voti sono e rimangono anonimi", si spiega.
Gli elettori chiaramente votano una sola volta: "La sessione di voto per ogni elettore – da quando lo stesso si identifica fino alla espressione e alla conferma del voto – dovrebbe durare per un tempo limitato indicato all’elettore, in modo chiaro, prima dell’avvio della procedura di voto".
Per ogni scheda è ammesso un solo voto valido o l’esercizio della facoltà di astenersi dalla scelta (scheda bianca). La procedura non consente espressioni di voto nullo. L’elettore poi potrà sempre controllare, tramite lo schermo del proprio dispositivo, che il voto espresso è quello corrispondente alla sua volontà. "Tale voto – si legge – a seguito della conferma definitiva da parte dell’elettore, è acquisito dal sistema e “sigillato” con idonee modalità tecnico informatiche, pervenendo all'urna elettronica nel sistema di voto elettronico senza alterazioni. L’elettore riceve conferma dal sistema che il voto è stato registrato e che la procedura è stata completata e, in ogni caso, è posto nelle condizioni di verificare che il voto elettronico è giunto nell’urna elettronica del sistema di voto elettronico".
"Il sistema utilizzato per accedere al voto elettronico – si specifica – non tiene traccia dei dati trattati nella fase di voto. I voti restano “sigillati” fino al momento dello scrutinio: prima di togliere il sigillo, i voti, privi di ogni tracciatura dell’istante di tempo in cui ciascun suffragio è stato espresso, sono “mescolati”. I voti e le informazioni sulla partecipazione al voto, in ogni caso, sono crittografati". Il conteggio dei voti elettronici inizia solo dopo la chiusura di tutte le operazioni di voto.