video suggerito
video suggerito

“Voti in cambio di posti di lavoro”: esponenti di Noi con Salvini arrestati per voto di scambio

Nella mattinata di oggi, a Palermo sono stati arrestati due esponenti del movimento leghista “Noi con Salvini” con l’accusa di voto di scambio, gli avvocati Salvino e Mario Caputo. Stando a quanto si apprende, il primo è stato commissario straordinario per i comuni della provincia di Palermo di “Noi con Salvini” e il secondo invece è stato candidato all’Ars per il movimento della Lega alle scorse elezioni.
A cura di Charlotte Matteini
478 CONDIVISIONI
Immagine

Due esponenti palermitani del movimento "Noi con Salvini", la costola sudista della Lega, sono stati arrestati questa mattina con l'accusa di voto di scambio e si trovano attualmente agli arresti domiciliari. Secondo quanto si apprende, i due esponenti sono l'ex parlamentare regionale ed ex sindaco di Monreale Salvatore Caputo, detto Salvino, e il fratello Mario. Entrambi avvocati, il primo è stato anche commissario straordinario per i comuni della provincia di Palermo del movimento “Noi con Salvini” durante le amministrative della scorsa primavera, mentre il secondo è stato candidato alle ultime elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana con la Lega. L'accusa sostiene che i due abbiano chiesto voti in cambio di posti di lavoro e il Gip di Termini Imerese ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per voto di scambio su richiesta della Procura. I carabinieri hanno anche arrestato Benito Vercio, 62 anni, indicato dagli investigatori come “procacciatore di voti nel termitano”. La Procura avrebbe accertato in tutto "dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altre utilità, commessi da due degli arrestati insieme ad altri indagati". 

Secondo quanto si apprende dalle cronache, Salvino Caputo non è nuovo ai guai con la giustizia: nel 2013 fu il primo politico a decadere per effetto della legge Severino in seguito a una condanna definitiva per tentato abuso d'ufficio e fu costretto a lasciare l'Ars. La condanna a un anno e cinque mesi intervenne perché, secondo i giudici, Caputo cercò di fare annullare alcune multe che i vigili avevano contestato all’allora arcivescovo Salvatore Cassisa e ad alcuni suoi ex assessori quando era sindaco di Monreale.

Matteo Salvini non ha ancora commentato la notizia dell'arresto dei Caputo, ma questa mattina il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato: "Sono deluso e amareggiato. La magistratura faccia il suo lavoro, se ci sono delle colpe si condanni pesantemente, ma non credo che in Sicilia siano gli unici sospettati per questo reato. È possibile che in alcune zone sia stato commesso qualche errore, in un percorso di crescita in zone problematiche. Ma la Lega che compra voti in Sicilia mi sembra una ricostruzione fantasiosa”.

“Un anno fa venni sostituito proprio da Salvino Caputo alla guida del movimento per volontà di Alessandro Pagano, che mi scaricò in malo modo. Temo che sia giunta l’ora di dire le cose per come stanno: Pagano ha ucciso un’intera classe dirigente emergente per sostituirla con condannati, riciclati e persone che in generale non c’entra nulla col progetto di Matteo Salvini. Pertanto (e credo di poter parlare a nome di tantissimi militanti), da oggi non accetteremo più la leadership dell’onorevole Pagano. La Sicilia non merita questo schifo e come Lega avremmo dovuto importare il modello Zaia, non certo questa vergogna che porta proprio il nome di Pagano”, ha dichiarato invece questa mattina Francesco Vozza, ex responsabile palermitano della Lega che contestò la nomina di Caputo voluta dal coordinatore della Sicilia Occidentale di Noi con Salvini, Alessandro Pagano.

"Non condivido la scelta di Pagano né nel metodo né nel merito. Se è normale nominare commissario un condannato in via definitiva per abuso d’ufficio, decaduto dall’Ars, allora smetto di fare politica. Ho avviato delle consultazioni con i vertici della Lega Nord per capire se Matteo Salvini è al corrente di questa nomina. Per quanto mi riguarda c’è un problema politico grande quanto una casa", commentò Vozza all'epoca. “Tutto il movimento si stringerà attorno a Caputo con grande impegno, al fine di portare avanti il nostro progetto insieme a Salvini in tutto il territorio siciliano. Nella provincia di Palermo sarà il nostro punto di riferimento a livello organizzativo nei comuni che hanno imminenti scadenze elettorali”, replicò invece Pagano alle rimostranze dell'ex responsabile palermitano.

478 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views