Voti a scuola, Valditara: “Bisogna semplificare, ‘ottimo’ e ‘insufficiente’ sono giudizi chiari”
Dopo le polemiche, il ministro Giuseppe Valditara corregge il tiro. Qualche giorno fa aveva annunciato, per quanto riguarda i voti alle scuole elementari, di voler tornare, a "formule comprensibili al posto di quelle astruse introdotte di recente", ma non tutti si erano detti d'accordo. La riforma sul sistema di voto, del resto, è stata introdotta per ragioni precise, cioè per mettere in risalto il percorso formativo degli alunni, con giudizi descrittivi basati sul livello di apprendimento, prima di qualsiasi statico verdetto di approvazione o rigetto. Valditara ora afferma che non si tratterebbe di fare tabula rasa sul sistema di voto, ma di un nuovo metodo più chiaro.
"Temo che alcuni sottoscrittori di appelli non conoscano ciò contro cui firmano. L'emendamento governativo sulla riforma della valutazione alla scuola primaria non elimina la descrizione analitica dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina dall'alunno, che è fra l'altro fondamentale per il portfolio e la futura attività dei docenti tutor. Elimina piuttosto giudizi sintetici, astrusi e incomprensibili quali "avanzato" o "in via di prima acquisizione", sostituendoli con giudizi chiari e comprensibili, come ottimo o insufficiente", commenta il ministro in una nota.
Per poi aggiungere: "Non si perde nulla ma si migliora, semplificando e chiarendo".
Qualche giorno fa, in un'intervista con il Corriere della Sera, il ministro aveva detto: "Abbiamo deciso di tornare, dal prossimo anno scolastico, a formule comprensibili al posto di quelle astruse introdotte di recente. Come fa un genitore o un bambino a capire che ‘in via di prima acquisizione' vuol dire insufficiente? È una questione di chiarezza". Non solo: Valditara aveva anche spiegato che al ministero si stesse valutando se "aggiungere la possibilità di mettere ‘gravemente insufficiente'" tra le voci di votazione.
In generale, queste opzioni erano state criticate da insegnanti, pedagogisti e sindacati, per cui è importante far concentrare alunni e alunne sul loro percorso di apprendimento piuttosto che su un giudizio sintetico che esprime successo o fallimento.