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Voteremo col Porcellum, c’è da scommetterci

A che punto sono i partiti nella revisione della legge elettorale? Tra doppio turno, modello tedesco, spagnolo e proporzionale corretto, il rischio di votare col Porcellum è sempre altissimo.
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"Per quanto ci riguarda le prossime elezioni politiche saranno nel 2013 e decisamente non si andrà a votare col Porcellum". Tenete bene a mente questa dichiarazione di Angelino Alfano, peraltro solo l'ultimo in ordine di tempo ad aver ribadito la volontà di cambiare la legge elettorale. Mettetela in archivio, ma pronti a tirarla fuori fra più o meno 12 mesi, quando saremo di nuovo chiamati alle urne per eleggere i nostri rappresentanti. In che modo? Col porcellum ovviamente. Salvo clamorose sorprese il quadro in effetti non dovrebbe cambiare nei prossimi mesi, proprio perché al di là della "disponibilità" e "volontà" a chiacchiere dei partiti, restano difficoltà difficilmente sormontabili.

Quale legge elettorale per quale politica? – Il principale ostacolo alla cancellazione del Porcellum sembra essere questo. I partiti non sono d'accordo sulla formula da adottare, vuoi per ragioni di bottega, vuoi per calcoli più o meno sensati, vuoi per motivazioni di ordine "ideologico". L'ultima proposta in ordine di tempo è quella di riproporre la bozza Violante, ovvero una formula riveduta e corretta di proporzionale con "obbligo di dichiarare la coalizione" e con un necessario premio di maggioranza. Una proposta sulla quale si era già arenato il dibattito precedente e che presenta evidentemente delle controindicazioni da far digerire anche ai centristi (ma non solo). Resta l'ipotesi doppio turno, sulla quale però il Pdl esprime ovvie riserve, tanto da legare la questione alla proposta di riforma istituzionale, al presidenzialismo insomma. Ecco perché sono in molti a leggere come un modo per far saltare il banco nel suo complesso l'ostinazione con la quale parte dei berluscones continua a spingere sulla questione presidenzialismo – forma di governo (ipotesi remota, per usare un eufemismo).

Il fattore Grillo ed il nervosismo del PD – Se si votasse ora e con questa legge elettorale il Partito Democratico, verosimilmente in coalizione con Sel ed Italia dei Valori, conquisterebbe la maggioranza dei seggi sia alla Camera che al Senato. E per giunta scegliendo "chirurgicamente" i propri rappresentanti tramite primarie o addirittura nominandoli direttamente. Perché mai dunque Pierluigi Bersani ed i suoi dovrebbero spendersi e magari scendere a compromessi sulla questione? Una domanda non di poco conto, cui però possiamo dare qualche "bozza di risposta". Prima di tutto perché non si voterà ora e le dinamiche del consenso sono sempre complesse e poco "manovrabili". In secondo luogo per ovvi motivi di coerenza, da parte di chi considera (a ragione) indecente e sbagliata la porcata dell'ex ministro Calderoli. In terzo luogo perché l'elettorato democratico ha dimostrato di digerire a fatica compromessi ed omissioni e la maggioranza bersaniana sulla questione si gioca gran parte della sua credibilità (a pochi mesi dalle primarie per giunta). Infine perché lo "spettro" del Movimento 5 Stelle continua ad agitare i sonni dei dirigenti democratici e regalare su un piatto d'argento a Beppe Grillo un "fattore" così importante in campagna elettorale è quanto di peggio potrebbe capitare. In ordine a quest'ultima considerazione va però detto che non sono in pochi a fare calcoli meno di prospettiva e più schietti. In sostanza, una legge a doppio turno rischia di essere un pericoloso boomerang per i partiti "tradizionali", dal momento che potrebbe garantire un "surplus di rappresentanza" proprio alla creatura di Beppe Grillo (che gli ultimi sondaggi danno bel oltre il 20%). E' evidente che in tanti ritengono che "non si può emarginare Grillo tramite una legge elettorale", né mortificare gli elettori con la conservazione del Porcellum, eppure l'ipotesi non è affatto da scartare. Del resto in gioco vi è pur sempre "l'autoconservazione della specie" e trasversalmente all'ABC sono in tanti a pensare di poter limitare i danni solo grazie al Porcellum…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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