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Von der Leyen: “Piano di difesa opportunità per l’Italia, positivo rapporto diretto tra Meloni e Trump”

In un’intervista al Corriere della Sera, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen spiega perché il piano Readiness 2030 rappresenti un’opportunità per l’Italia, sottolineando l’importanza di una difesa comune per garantire la pace. Affronta anche il rapporto tra l’Ue e gli Stati Uniti, definendo positivo il legame tra Giorgia Meloni e Donald Trump.
A cura di Francesca Moriero
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La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, intervistata dal Corriere della Sera, analizza il nuovo quadro geopolitico e il ruolo dell'Unione europea nella difesa della sicurezza internazionale. Secondo Von der Leyen, la pace non è un dato di fatto, ma va protetta con una strategia solida e investimenti adeguati: "Abbiamo dovuto imparare l'amara lezione che è necessario essere forti per mantenere e proteggere la pace", ha detto. Portando l'esempio dell'Ucraina, la presidente ricorda come, dopo aver rinunciato alle armi nucleari negli anni novanta con la garanzia di protezione internazionale, il Paese sia stato invaso dalla Russia. Per evitare che simili scenari si ripetano, Bruxelles ha quindi elaborato il piano Readiness 2030, che non si limita al riarmo ma punta a "rafforzare la sicurezza a 360 gradi", coinvolgendo anche la gestione delle crisi umanitarie, sanitarie e ambientali.

L'Italia e il piano Readiness 2030: investimenti e crescita economica

Un punto centrale dell'intervista riguarda l'impatto economico del piano Readiness 2030 per l'Italia. Von der Leyen respinge le preoccupazioni sui possibili tagli a settori come sanità e pensioni, evidenziando invece i benefici economici che il programma porterà: "L'Italia ha una base industriale della difesa molto rinomata e forte. Il piano è un'opportunità perché aumenterà la prosperità, creando occupazione e rafforzando infrastrutture essenziali come gli ospedali". L'Italia, con aziende di rilievo come Leonardo e Fincantieri, potrà, secondo la presidente, quindi, attrarre investimenti internazionali, come "dimostra la recente joint venture tra Leonardo e la tedesca Rheinmetall", dice. Inoltre, la Commissione ha previsto fino a 800 miliardi di euro di investimenti nei prossimi quattro anni, una cifra che potrà "favorire anche il settore civile", come dimostra "la storia del GPS e di Internet", entrambi sviluppati inizialmente per scopi militari.

Difesa comune e interoperabilità: le critiche dell'opposizione

Sul dibattito italiano relativo alla difesa comune, Von der Leyen risponde anche alle critiche del Partito Democratico, secondo cui il piano non è abbastanza ambizioso perché non crea un vero esercito europeo ma si limita al riarmo dei singoli Stati. La presidente concorda sulla necessità di rafforzare gli acquisti congiunti tra i Paesi membri, sottolineando che la chiave per una difesa europea efficace è l'interoperabilità tra le forze armate: "Abbiamo bisogno di un prodotto che tutti utilizzino, e non di 27 prodotti diversi".

Il ruolo dell'Ue nel conflitto in Ucraina

Von der Leyen difende poi il ruolo dell'Unione europea nella guerra in Ucraina, respingendo l'idea che Bruxelles sia esclusa dai negoziati di pace; durante l'incontro di Parigi, spiega, i leader occidentali hanno ribadito tre impegni: il sostegno militare immediato a Kiev, il mantenimento delle sanzioni contro la Russia fino a un accordo giusto e duraturo, e il rafforzamento dell'esercito ucraino. Alla domanda sull'opposizione dell'Ungheria alle misure pro-Ucraina, la presidente minimizza: "In questi tre anni di atroce guerra, l'Unione si è schierata compatta con Kiev. L'unico Stato scettico non ha mai realmente bloccato le decisioni".

Le relazioni con gli Stati Uniti e il rapporto Meloni-Trump

Uno dei temi più delicati riguarda poi i rapporti transatlantici e le dichiarazioni critiche di Donald Trump e del suo vice J.D. Vance nei confronti dell'Unione europea. Von der Leyen ribadisce che, nonostante alcune divergenze, gli Stati Uniti restano un alleato fondamentale per l'Europa: "Siamo partner da 75 anni, e questa relazione terrà. È meglio lavorare insieme che uno contro l'altro". E sulla vicinanza tra Giorgia Meloni e Trump, la presidente della Commissione si esprime in modo positivo: "Conosco Giorgia Meloni come leader forte e appassionata, con un ruolo molto importante in Europa. È positivo che abbia un rapporto diretto con Trump. Più legami ci sono tra le due sponde dell'Atlantico, meglio è".

Dazi e guerra commerciale: l'impatto per l'Italia

Infine, von der Leyen affronta il tema dei dazi statunitensi e delle preoccupazioni italiane per le possibili ripercussioni economiche. L'Italia, spiega, è un esportatore globale di beni di alta qualità e la Commissione europea è impegnata a difendere i settori chiave del Made in Italy, dal manifatturiero all'agroalimentare. L'obiettivo resta comunque quello di trovare una soluzione negoziata, ma l'Ue sarebbe "pronta a usare tutti gli strumenti a sua disposizione" per evitare penalizzazioni ingiuste per i produttori italiani. "Un mercato unico europeo forte è essenziale per la nostra competitività e resilienza", conclude Von der Leyen, ribadendo l'importanza di una strategia comune per affrontare le sfide globali.

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