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Elezioni politiche 2022

Von der Leyen: “Italia in direzione difficile? Abbiamo gli strumenti”, Salvini: “Parole disgustose”

“Se le cose domenica andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria”, ha detto von der Leyen parlando delle elezioni. “Parole disgustose, che suonano di minaccia”, ha replicato Salvini.
A cura di Annalisa Girardi
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"Vedremo il risultato delle elezioni in Italia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria": sono le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che hanno fatto scattare le polemiche di Matteo Salvini. Il leader della Lega, infatti, le ha definite "disgustose". Von der Leyen rispondeva a una domanda dei giornalisti a Princeton, negli USA, che sottolineavano come tra i candidati alle elezioni nel nostro Paese ci fossero anche "figure vicine a Putin". Von der Leyen ha quindi ricordato che in caso appunto di situazioni "difficili", Bruxelles dispone sempre degli strumenti per arginarle, come la relazione approvata alcuni giorni fa al Parlamento europeo (con il voto contrario di Lega e Fratelli d'Italia) che metteva nero su bianco come nell'Ungheria di Viktor Orban democrazia e diritti fondamentali siano ormai a forte rischio.

Parole che, appunto, che non sono piaciute a Matteo Salvini. "Suonano di minaccia", ha detto il leader leghista a Radio Capital. Per poi rispondere direttamente alla presidente della Commissione: "Si preoccupi di mettere un tetto al prezzo del gas. Sono parole disgustose, il tono minaccioso è inaccettabile. Non può permettersi di influenzare, di ricattare" gli italiani al voto. A Mattino Cinque ha ribadito: "Si tratta di una squallida minaccia, un'invasione di campo non richiesta. La signora presidente della commissione Ue rappresenta tutti gli europei, tutti gli italiani, il suo stipendio è pagato da tutti noi". Per poi aggiungere: "È una disgustosa e arrogante minaccia dire che se gli italiani voteranno per la Lega si faranno delle sanzioni".

E infine: "Il gruppo parlamentare della Lega a Bruxelles presenterà una mozione di censura. Chiediamo rispetto, domenica votano gli italiani non i burocrati di Bruxelles, Berlino e Parigi. E se a Bruxelles qualcuno pensasse di tagliare i fondi del Pnrr allora c'e' da ripensare questa Europa a cui chiedo protezione non minacce".

Intanto oggi anche il quotidiano francese Les Echos parla di una "deriva dell'Italia" che i conservatori europei starebbero cercando di prevenire. Sempre secondo quanto riportato, il Partito popolare europeo (PPE) starebbe facendo pressioni su Forza Italia perché avverta la coalizione di centrodestra dell'importanza di rispettare in ogni azione lo Stato di diritto. Lo scorso 31 agosto lo stesso presidente dei Popolari, Manfred Weber, si è recato nel nostro Paese per incontrare Silvio Berlusconi e sostenere il suo partito. Una mossa che non è stata vista di buon occhio da parte di chi, dentro il partito europeo, non approva l'alleanza degli azzurri con la destra sovranista. Ma secondo i vertice del PPE spetta proprio a Forza Italia bilanciare gli equilibri delle coalizione in senso europeista, popolare e atlantista.

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