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Von der Leyen dice che la Cina dovrebbe lavorare alla pace in Ucraina chiedendo a Putin di ritirarsi

La pace giusta si basa sulla “difesa della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, ricorda la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, a proposito dei rapporti tra Cina e Russia. Pechino ha “la responsabilità di svolgere un ruolo costruttivo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Cina preoccupa la Commissione europea, ma allo stesso tempo resta un attore fondamentale con cui doversi misurare. Anche e soprattutto sulla pace in Ucraina, con Pechino che cerca di ritagliarsi da tempo un ruolo da protagonista. "Siamo preoccupati da ciò che sta dietro al ritorno della Cina sulla scena globale – ha detto la presidente Von der Leyen questa mattina – In qualità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza, la Cina ha la responsabilità di salvaguardare i principi e i valori che sono alla base della Carta Onu. E ha la responsabilità di svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere una pace giusta". Ma questa pace "può essere giusta solo se si basa sulla difesa della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina".

La presidente della Commissione Ue, che la prossima settimana volerà in Cina per una visita ufficiale, ha insistito: "L'Ucraina definirà i termini di una pace giusta, che richiede il ritiro delle truppe di invasione. Qualsiasi piano di pace che consolidi di fatto le annessioni russe non è semplicemente un piano praticabile". Poi, tornando a Pechino, ha commentato: "Le dimostrazioni di forza militare nel Mar Cinese Meridionale, nel Mar Cinese Orientale e al confine con l'India, colpiscono direttamente i nostri partner e i loro legittimi interessi". E ancora: "Sottolineiamo inoltre l'importanza della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan. Qualsiasi indebolimento della stabilità regionale in Asia, la regione a più rapida crescita del mondo, si ripercuote sulla sicurezza globale, sul libero flusso del commercio e sulla sicurezza dei paesi in via di sviluppo". Su questo Von der Leyen è stata chiara: "Il modo in cui la Cina rispetterà gli obblighi internazionali in materia di diritti umani sarà un altro banco di prova per capire come e quanto potremo cooperare".

Tornando alla guerra in Ucraina, Von der Leyen ha poi aggiunto: "Lungi dall'essere scoraggiato dall'atroce e illegale invasione dell'Ucraina, il Presidente Xi mantiene la sua ‘amicizia senza limiti' con la Russia di Putin". Ma "c'è stato un cambiamento di dinamica nelle relazioni tra Cina e Russia". Dalla visita di Xi a Mosca "è emerso chiaramente che la Cina vede nella debolezza di Putin un modo per aumentare la propria influenza sulla Russia, ed è chiaro che l'equilibrio di potere in questo rapporto si è ora invertito".

In ogni caso resta di "vitale importanza" continuare a tenere aperte le linee di comunicazione con la Cina, è impossibile "sganciarsi" da Pechino, né è "nell'interesse dell'Europa". Perciò "andrò a Pechino con il presidente Macron", ha continuato Von der Leyen. "Il nostro rapporto con la Cina è uno dei più intricati e importanti al mondo – ha spiegato la presidente della Commissione Ue – Il modo in cui lo gestiamo sarà un fattore determinante per la nostra futura prosperità economica e per la sicurezza nazionale".

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