Volano insulti tra M5s e FdI dopo il voto della Camera sul dl Superbonus, la seduta viene sospesa
La Camera ha approvato la conversione in legge del decreto Superbonus. Il testo ora passerà al Senato, che ha tempo fino al 17 aprile per completare l'iter e rendere definitivamente la norma una legge dello Stato. Durante il dibattito in aula, però, sono stati diversi i momenti di tensione. In particolare, lo scontro tra i parlamentari del Movimento 5 stelle e gli esponenti della maggioranza subito dopo il voto ha spinto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, a sospendere la seduta per ristabilire l'ordine.
Il decreto superbonus è un argomento sui cui il M5s, in quanto partito che ha ideato e promosso la misura durante il governo di Giuseppe Conte, è stato particolarmente critico. Nelle scorse settimane, lo stesso Conte ha preso parte più di una volta ai cortei dei cosiddetti esodati del superbonus, ovvero i lavoratori e le aziende più colpiti dalla decisione del governo Meloni di tagliare il sussidio e bloccare la cessione dei crediti d'imposta.
Per questo, già durante il dibattito si è registrato un primo momento di tensione: i deputati pentastellati, dopo la dichiarazione di voto pronunciata dal loro collega Agostino Santillo, hanno estratto dei giubbotti catarifrangenti e dei caschetti da operaio. La mobilitazione, che ha strappato un applauso a una parte dell'aula, è stata fatta in nome di coloro che "oggi non sono in cantiere a lavorare per colpa del governo".
I cori da stadio tra i banchi e l'accusa di Grimaldi: "Comportamento indegno, vanno espulsi"
Lo scontro vero e proprio, però, è avvenuto dopo la votazione. L'ultimo intervento prima del voto è stato quello di Marco Osnato, deputato di Fratelli d'Italia che ha accusato le opposizioni per la loro gestione del superbonus nella scorsa legisaltura: "Avete lasciato in braghe l'Italia intera per troppo tempo. Per anni avete governato senza mai vincere. Quella p occupazione di potere. Oggi che con l'orpello fastidioso delle elezioni avete perso vi scandalizzate perché un governo vuole governare. Stiamo risolvendo un problema che avete creato voi", ha concluso.
Già nel corso dell'intervento, il presidente della Camera Fontana ha richiamato più volte gli esponenti dell'opposizione che stavano contestando le parole del deputato. Una volta concluso il voto – con 172 favorevoli e 114 contrari – la diretta video di Montecitorio ha mostrato immagini confuse: Fontana ha richiamato più volte i deputati della maggioranza e dell'opposizione, poi ha dato la parola a Marco Grimaldi, dell'Alleanza Verdi-Sinistra. Prima che Grimaldi potesse parlare, però, si sono alzate numerose grida tra i banchi dell'Aula.
Secondo quanto spiegato a Fanpage.it da una fonte dell'opposizione che era presente, dopo il voto i parlamentari del Movimento 5 stelle stavano uscendo dall'aula portando con sé i caschetti esposti poco prima. Dai banchi della maggioranza, però, sarebbero partiti dei "cori da stadio", quelli che Grimaldi ha contestato. Dalla diretta risulta che Fontana ha anche richiamato Antonino Iaria, deputato del M5s che avrebbe rifiutato di togliersi il caschetto da cantiere. A quel punto, con la situazione fuori controllo, la seduta è stata interrotta ed è ripresa solo un'ora e mezza dopo.
"Non si possono fare foto in aula", ha ricordato Fontana a un parlamentare della maggioranza. Le grida sono aumentate di intensità e Grimaldi ha denunciato: "Questo comportamento è indegno per il Parlamento della Repubblica, indegno. Devono essere espulsi i colleghi, non siamo allo stadio". A quel punto, il presidente ha sospeso la seduta.