Vittorio Sgarbi fonda un partito: si chiamerà “Rinascimento”
“Ho pensato fosse giusto creare un progetto che riportasse al centro dell’azione politica il primato della bellezza”. Con queste parole, affidate al taccuino di Maurizio Donelli per il Corriere della Sera, Vittorio Sgarbi annuncia la volontà di dar vita a un nuovo movimento politico. “Si chiamerà Rinascimento, perché stiamo vivendo un neo-medioevo culturale e occorre ricominciare a credere e investire nella bellezza”, spiega il critico d’arte, aggiungendo di aver maturato l’idea qualche mese fa, mentre ragionava sull’immenso patrimonio artistico italiano “che racchiude un’economia ignota, di cui la politica non si occupa mai”. Nella lettura di Sgarbi, occorre cambiare approccio e cominciare a investire davvero sulla bellezza. “anche limitandosi a lasciare certi luoghi come sono perché nulla ha più valore di ciò che è incontaminato”, nella consapevolezza che “i modelli di sviluppo non devono essere esclusivamente industriali”.
Quanto al programma politico, Sgarbi spiega di aver lavorato a una serie di proposte: abolizione delle Regioni (le cui funzioni sarebbero affidate ai parlamentari, “i quali dedicherebbero il venerdì, in apposite commissioni, ai problemi delle loro singole regioni) e aliquote fiscali del 15%, del 25%, del 30% e del 35% a seconda del reddito.
Non si tratterebbe della sua prima esperienza in politica, dal momento che è già stato più volte deputato (PLI, Forza Italia, Lista Pannella – Sgarbi, di nuovo Forza Italia), candidato al Parlamento Europeo, assessore a Milano e sindaco di Salemi dal 2008 al 2012.