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Vittorio Sgarbi dice che nove ministri su dieci nel governo Meloni sono incompetenti

Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, ha dichiarato che “nove decimi di quelli che sono al governo non hanno alcuna competenza e diventano ministri di questo o di quello”. Senza fare riferimenti espliciti al governo Meloni, ha detto che la mancanza di competenze è “la ragione per cui la politica non funziona”.
A cura di Luca Pons
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Nuovo intervento polemico di Vittorio Sgarbi, critico d'arte e sottosegretario al ministero della Cultura ma più volte arrivato allo scontro con il suo ministro Gennaro Sangiuliano. Oggi, parlando a Soncino per inaugurare la mostra Biennale Milano International Art Meeting, Sgarbi ha esposto anche la sua idea di come un governo dovrebbe essere formato. E, senza fare riferimenti specifici, ha detto: "Nove decimi di quelli che sono al governo non hanno alcuna competenza e diventano ministri di questo o di quello".

Sgarbi aveva affrontato una prima, dura polemica alcuni mesi fa quando, in uno spettacolo al Maxxi di Roma, aveva usato delle espressioni sessiste che avevano spinto molti a chiedere le sue dimissioni. Una richiesta, secondo lui, fascista. Più di recente, a ottobre, il sottosegretario alla Cultura è finito nel mezzo di un caso riguardante sue presunte consulenze e incarichi a pagamento. Lo stesso Sgarbi ha smentito qualunque illecito, e sul caso è stata avviata un'istruttoria dell'Antitrust che potrebbe mettere a rischio la sua posizione all'interno del governo. Di recente, un ex collaboratore del sottosegretario ha parlato al Fatto Quotidiano portando nuove accuse in merito.

Il discorso di Sgarbi oggi non ha citato esplicitamente nessun ministro o esponente del governo Meloni, come fatto in passato, ma ha lasciato intendere che le persone chiamate a ricoprire gli incarichi di ministri non siano quelle adatte. Questo perché non avrebbero "alcuna competenza" sulla loro materia di riferimento:  "Nessuno si ribellerebbe ad avere ministro della Sanità Umberto Veronesi, perché chi ha lavorato per tutta la vita nella sanità potrebbe essere un buon ministro", ha spiegato Sgarbi.

"La politica", ha continuato, "dovrebbe essere la sublimazione delle proprie capacità. L'idea che qualcuno venga chiamato solo perché appartenente a un partito è la ragione per cui la politica non funziona". E anche se non si sono fatti nomi di componenti dell'attuale esecutivo, è chiaro che anche Giorgia Meloni abbia guardato all'appartenenza di partito per assegnare vari dicasteri del suo governo.

"Occorrerebbe rimettere nei luoghi adatti le persone competenti. Nel nostro governo, ad esempio, non c'è chi ama la musica, una persona che possa essere intesa come riferimento per i conservatori di musica e questo è grave". Sgarbi ha anche ricordato un esempio passato: "Nei primi governi Berlusconi avevo immaginato allo Spettacolo uno come Maurizio Costanzo, che ha sempre fatto teatro e mai politica". Tra le persone che meriterebbero un ministero, Sgarbi ha citato un suo amico e altra figura recentemente al centro di controversie: Morgan. Infatti, ha concluso: "L'idea che dieci persone diventino ministri per la loro capacità (e uno tra questi potrebbe essere Morgan) sarebbe la certezza per i cittadini che le cose che accadranno saranno fatte da chi sa quello che fa, non da chi ha un consigliere che ha dietro un partito o un sindacato che gli dice cosa fare".

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