Violenza sulle donne, Bongiorno (Lega) vuole che anche gli under 14 possano andare a processo
"Dovremmo pensare alla possibilità di abbassare la soglia di imputabilità, che oggi è fissata a 14 anni". Così in un'intervista a Libero la senatrice della Lega ed ex ministra Giulia Bongiorno, che ha parlato dei recenti casi di stupro emersi nelle cronache nazionali – come Caivano e Palermo, ma non solo – che in alcuni casi hanno riguardato anche dei minorenni.
Bongiorno ha detto che la Lega " sta lavorando a una serie di proposte sulla violenza dei minori", tra cui "il Daspo per i minori di 14 anni", perché "oggi i ragazzi crescono molto in fretta e attraverso la rete e i social acquisiscono in giovanissima età nozioni che un tempo si acquisivano dopo". Secondo il codice penale (agli articoli 97 e 98) oggi un minorenne fino a 14 anni può essere imputato un reato, se si accerta che aveva la capacità di intendere e di volere quando l'ha compiuto. Al contrario, sotto i 14 anni non si è mai imputabili per un reato. La riforma proposta da Bongiorno abbasserebbe ulteriormente questa soglia.
La ex ministra della Pubblica amministrazione, promotrice del Codice rosso nel 2019, ha detto che la norma andrà rafforzata, "perché è inaccettabile che la donna che denuncia non riceva aiuto tempestivamente". Ad esempio, "prevedendo che il Procuratore capo vigili sul rispetto dei termini entro cui la donna che ha presentato la denuncia debba essere ascoltata dal pubblico ministero". Ma anche con dei cambiamenti legislativi: "Spesso la vittima di violenza è chiamata a provare che il suo dissenso al rapporto sessuale era esplicito, deve cioè dimostrare di essere stata costretta. Una vera svolta sarebbe presumere, invece, il dissenso", un cambiamento sostenuto "di recente dalla Cassazione, secondo la quale il dissenso al rapporto sessuale è presunto salvo prova contraria".
Bongiorno si è anche detta favorevole a due proposte ventilate nelle scorse settimane in tema di violenza di genere. La prima è la castrazione chimica, tema caro alla Lega e su cui invece gli altri alleati (soprattutto Forza Italia) si sono tirati indietro. Per la senatrice può essere "un utile strumento", anche se serve una risposta "su diversi piani", partendo dal "combattere la discriminazione di genere" e dal "prestare rapidamente aiuto a chi denuncia".
La seconda proposta è quella di un piano di educazione sessuale nelle scuole, a cui Bongiorno è "assolutamente favorevole. E sono favorevole anche a quello che io chiamo ‘diritto penale preventivo‘, parlare in modo chiaro ai ragazzi delle conseguenze delle loro condotte. Naturalmente bisogna innanzitutto – fin da quando sono molto piccoli – educarli al rispetto e all'idea che uomini e donne sono diversi ma uguali quando si parla di capacità, diritti e doveri".