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Perché il viceministro-sindaco Vincenzo De Luca attacca ogni giorno il governo Letta?

Il sindaco di Salerno, a Palazzo Chigi nel dicastero dei Trasporti (ma senza deleghe) continua ad attaccare l’esecutivo. Nel mirino soprattutto il ‘suo’ ministro, Maurizio Lupi.
A cura di Carlo Tarallo
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L’attività del governo Letta? “Disastrosa, demenziale e indecente”. Chi l’ha detto? Brunetta? Grillo? Ma no: l’ha detto uno che se ne intende, ovvero un esponente di spicco dello stesso esecutivo di traballanti intese: il pirotecnico sindaco di Salerno e viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo De Luca. Una legnata tremenda quella di De Luca, neorenziano di ferro, che arriva poche ore dopo l’incontro tra Enrico Letta e il sindaco di Firenze. "Lo scontro in atto nel Governo – spiega il sindaco di Salerno a Lira Tv – è ora uno scontro tra chi ritiene di aver fatto bene, come Letta o come Lupi, la cui attività io considero disastrosa e indecente,e chi, come me, ritiene che si sia fatto malissimo. Ad oggi nessuno è in grado di dire con certezza quante tasse si pagano sulle case: già questo fatto è vergognoso e indegno di un governo civile”. Non solo: “Tutta questa vicenda – aggiunge De Luca – è, non solo una truffa ai danni dei cittadini, ma anche una scorrettezza nei confronti dei Comuni. L'ultima novità è consentire ai Comuni di aumentare le aliquote della Tasi: è qualcosa di demenziale, Si è detto che non abbiamo toccato le famiglie, poi scopriamo che le tariffe autostradali sono aumentate fino al 7% vorrei fare i miei complimenti al ministro Lupi per questo ennesimo successo, un regalo di centinaia di milioni alle concessionarie autostradali. E gli aumenti maggiori – conclude sibillino – si registrano nell'area lombarda”.

Insomma, ci risiamo: nel mirino del sindaco-sceriffo finisce il “suo” ministro, Maurizio Lupi, con il quale i rapporti sono tragici. Nel corso degli ultimi mesi, infuriato perché non gli sono mai state assegnate le deleghe, De Luca ha insultato Lupi in tutti i modi. Gli ha dato dell’ “imbecille”, ha promesso di “arrotarlo”, è stato sibillino sulla gestione del ministero (“una bottega”), sulla presunta voracità di Comunione e Liberazione, e per finire ha paragonato l’alfanian-formigoniano alla figlia di Fantozzi. Lupi, esasperato, ha promesso, incredibile ma vero, che avrebbe querelato il suo vice. Ma perché tanto veleno? In realtà, anche Lupi i bastoni tra le ruote a De Luca li ha messi eccome, seppure (da buon democristiano) con modi molto, ma molto più felpati. E’ stato lui a ribadire più volte che il sindaco non avrebbe avuto le deleghe finchè non si fosse dimesso dalla carica di primo cittadino di Salerno (incompatibilità mai risolta); ha chiesto a Enrico Letta (invano) di defenestrare il suo vice. Ma la vicenda ha anche un risvolto tutto campano.

I rapporti tra Lupi e Stefano Caldoro, attuale governatore, che sconfisse proprio De Luca quattro anni fa, sono eccellenti. E più volte il “cerchio tragico” dello stesso Caldoro si è speso per evitare in tutti i modi che De Luca potesse ricevere le agognate deleghe, che avrebbero potuto consolidare il consenso del sindaco, la cui ricandidatura alle regionali del 2015 è possibile, probabile, quasi certa. Non a caso, leggendo le parole di oggi del viceministro, ai piani alti di Palazzo Santa Lucia è risuonata una sola frase: “Macchietta, si dimettesse!”
Ma non è tutto.
De Luca è nemico giurato anche di Guglielmo Vaccaro, luogotenente di Enrico Letta in Campania, che di lui disse al Corriere della Sera: “i sa che stavolta è proprio alla fine, e qui la fine è buffa. Come non può che essere per un personaggio così: infausto e ridicolo”. Lo stesso Vaccaro che oggi corre per la segreteria regionale del Pd proprio per sbarrare il passo alla ricandidatura del sindaco-sceriffo…

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