Viktor Orban interviene al Parlamento europeo, la Sinistra risponde cantando Bella ciao: il video

Al Parlamento europeo, la sessione plenaria di oggi è dedicata alla presentazione del programma dell’Ungheria in quanto presidente del Consiglio dell’Unione europea. A parlare è stato il premier ungherese, Viktor Orbán. Dopo il suo primo intervento, dai seggi della Sinistra è partito un coro di “Bella ciao” in segno di contestazione.
A cura di Luca Pons
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È stata la presentazione ufficiale del programma di Viktor Orbán, presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea. E dalla Sinistra al Parlamento europeo (The Left) è arrivata un contestazione chiara: un coro di "Bella ciao" partito subito dopo il primo intervento del premier ungherese, che ha bloccato per pochi minuti i lavori. Gli eurodeputati – nel gruppo c'erano Mimmo Lucano e Ilaria Salis, ma anche gli esponenti del Movimento 5 stelle, e si sono uniti anche dei parlamentari non italiani – si sono alzati in piedi contestando l'intervento di Orbán.

È stata la presidente del Parlamento, la maltese Roberta Metsola (Popolari) a spingere i cori verso la conclusione. Inizialmente sorridente, Metsola ha ripetuto diverse volte: "Non siamo all'Eurovision", e "sembra più la Casa di carta", dal nome della celebre serie che ha popolarizzato in Europa il canto partigiano. Dopodiché, mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si preparava a iniziare il suo intervento, Metsola ha invitato al silenzio: "Rispettiamo la dignità di quest'Aula".

Pochi minuti dopo, il capogruppo del M5s Pasquale Tridico ha commentato le parole del leader ungherese: "La propaganda di Orbán è ormai un disco rotto. Nel suo intervento al Parlamento europeo non ha avanzato proposte, soluzioni o ricette per portare fuori l'Unione europea dal pantano in cui attualmente galleggia. Con il governo di Orbán l'Ungheria è diventato il paese più corrotto d'Europa e purtroppo con la sua presidenza dell'Unione europea non si avanzerà su nessun dossier".

I toni, peraltro, sono stati accesi da entrambe le parti. Nel suo discorso, il premier ungherese ha detto che "l'immigrazione clandestina ha alimentato la violenza contro le donne, l'antisemitismo e l'omofobia" e che "le frontiere europee vanno difese". Ha aggiunto: "Io vi prometto che senza creazione di hotspot esterni non potremo tutelare l'Ue dall'immigrazione clandestina. C'è solo una soluzione: possiamo fare entrare solo chi ha ricevuto l'autorizzazione previamente".

Orbán ha chiesto di "accelerare l'adesione" all'Unione europea "dei Balcani occidentali", a partire "dalla Serbia". Non ha citato, invece, l'Ucraina. In chiusura, ha detto: "Let's make Europe great again", imitando lo slogan di Donald Trump negli Stati Uniti.

Dopo di lui ha parlato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che non ha risparmiato gli attacchi. Prima ha criticato la politica migratoria dell'Ungheria, basata sui respingimenti le frontiere chiuse: "Questo non è combattere l'immigrazione illegale in Europa. Questo non è proteggere la nostra Unione. Questo è solo buttare i problemi oltre la recinzione del tuo vicino". Poi ha parlato dell'Ucraina e dell'invasione della Russia: "C'è ancora qualcuno che dà la colpa non all'invasore, ma all'invaso. Vorrei chiedergli: hanno mai dato la colpa agli ungheresi per l'invasione sovietica del 1956?".

Pur non unendosi al coro di contestazione, anche il leader dei popolari Manfred Weber è stato duro contro Orbán nel suo intervento: "La corruzione sta uccidendo il futuro dell'Ungheria. Ne vediamo le conseguenze ogni giorno. Oggi, il partito Tisza (del candidato dei Popolari Peter Magyar, ndr) è a pari merito con Fidesz (il partito di Orbán, ndr) nei sondaggi. E so che vi state innervosendo per questo. Tisza e Peter Magyar la sconfiggeranno in Ungheria. Signor Orban, lei è il passato, Peter Magyar è il futuro".

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