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Viaggio nella Cosentino – city: l’inchiesta di Repubblica sui rifiuti a Casal di Principe

Continuano gli approfondimenti in merito all’ennesima emergenza rifiuti: l’inchiesta di Repubblica si spinge fino a Casal di Principe, città di Nicola Cosentino.
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E' una interessante inchiesta di Alberto Statera de "La Repubblica" ad approfondire in modo diretto gli sviluppi della diatriba interna al Popolo della Libertà in Campania in relazione al riesplodere dell'emergenza rifiuti. Il giornalista infatti si è recato a Casal di Principe, la città dell'ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, "il cuore, o meglio la testa, dei rifiuti napoletani, padani e forse europei, dove il percolato fu trasformato in oro, le discariche in business miliardari, gli orti di carciofi, finocchi e cavolfiori, i frutteti e le vigne, in un'anticamera dell'inferno". In un lungo articolo, si mostra un ritratto a fosche tinte della zona alla periferia della metropoli, in cui "qualche trasportatore di latte o mozzarelle si mischia a nugoli di Porsche" e dove cresce a dismisura l'impero economico di Cosentino, composto da "Aversana Gas, Aversana Petroli, Ip Service, Immobiliare 6 C, Agripoint e chissà che altro, in un turbinio di affari opachi che qui a Cosentino-City, tra le statue del Papa germanico e di Padre Pio, confondono tutto".

In un tale contesto si innestano le vicende legate alla costruzione dei termovalorizzatori e alla gestione dell'intero ciclo di smaltimento dei rifiuti che rappresentano la nuova sfida della camorra ed intorno al quale si è scatenata la "guerra interna" al PDL, con la minaccia di dimissioni di Mara Carfagna e le sue dichiarazioni al vetriolo che hanno trovato sponda negli ex alleati di Futuro e Libertà. Una tesi "rilanciata" in qualche modo dalle dichiarazioni rilasciate dal Governatore Stefano Caldoro che sottolinea come:

"Saviano, diciamolo, non fa che fotografare la realtà. Questa è una terra invasa per decenni dai veleni provenienti da tutta l'Italia e da mezza Europa e nessuno può negarlo. La camorra ci sta sempre, soprattutto quando l'emergenza diventa lucro, come accade sempre a Napoli e in Campania. Noi non siamo in Trentino e giorno dopo giorno dobbiamo subire la controspinta camorristica. Ci vorranno tanti anni e centinaia di milioni. Ma giuro che ce la faremo".

Il tutto mentre l'intera provincia napoletana annaspa tra i rifiuti e l'insostenibile stillicidio di promesse e rimandi di responsabilità, con l'incubo di una vera e propria emergenza sanitaria che probabilmente causerà nuove polemiche e tensioni.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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