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Via libera del governo a delega fiscale, Draghi: “Salvini ci spiegherà perché Lega ha disertato Cdm”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare la delega fiscale, approvata in Cdm: “I ministri della Lega non hanno partecipato alla riunione, Salvini ci spiegherà il perché tra oggi e domani. Il contenuto della legge delega è molto generale, è una scatola che si ispira a principi che spero siano condivisi anche dalla Lega”, ha detto Draghi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco hanno tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi, alla fine del Consiglio dei ministri, durante il quale il governo ha approvato la legge delega fiscale. Non hanno votato i ministri della Lega, che hanno disertato la riunione: la Lega ha detto di aver ricevuto il testo della delega solo un'ora prima che iniziasse la cabina di regia che ha preceduto il consiglio dei ministri. Da via Bellerio hanno fatto sapere che non ci sono solo le perplessità sulla revisione degli estimi catastali, ma anche dubbi sulla riforma dell'Irpef. Secondo quanto riporta Agi la Lega ha chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi approfondimenti sulle detrazioni e contestato soprattutto il metodo: una materia così delicata va discussa, secondo il Carroccio, insieme a tutte le forze di maggioranza.

"Giorgio Parisi ha vinto il premio Nobel per la Fisica: è una notizia davvero straordinaria, che riempie di orgoglio me, il governo e l'Italia intera. È un premio pesante, quello della Fisica, tra i Nobel e dobbiamo avere contezza di ciò. Nel Cdm ci siamo congratulati e lo abbiamo invitato a venirci a trovare a Palazzo Chigi", ha esordito così Draghi.

La legge delega approvata oggi "sarà oggetto di confronto in Parlamento", e quindi "uno può avere la sensazione che il governo abbia detto l'ultima parola sul fisco e tutto e deciso, ma purtroppo o per fortuna non è così semplice. Il processo prenderà molti anni. Per l'esercizio della delega serviranno 18 mesi, ci sarà l'applicazione poi di quello che verrà presentato nei decreti delegati. C'è anche la riformulazione del catasto. Il governo si impegna ad ‘accatastare' tutto quello che oggi non è ‘accatastato', terreni e abitazioni, ci sarà anche una revisione delle rendite catastali. Ma nessuno pagherà di più o di meno. È un'operazione e di trasparenza, ma non cambia assolutamente l'imposizione fiscale sulle case e sui terreni. È molto importante dirlo perché giorni scorsi si è teso a confondere. Una decisione è costituire una base di decisione adeguata, e ci vorranno cinque anni, un'altra decisione è cambiare le tasse. Noi la seconda decisione non l'abbiamo presa. Solo nel 2026 se ne riparlerà", ha detto Draghi.

"Il punto di partenza è la considerazione che il nostro sistema fiscale è stato disegnato negli anni settanta, è un disegno che va aggiornato – ha aggiunto il ministro Franco Il Parlamento nella prima parte di quest'anno hanno svolto un grandissimo lavoro, di ricognizione, di ascolto di esperti. Lavoro che è diventato una relazione che è un documento di sintesi, punto di partenza di questa delega. Oggi abbiamo esaminato un disegno di legge delega con cui il governo chiede al Parlamento di emanare entro di 18 mesi uno o più decreti delegati. L'IRPEF e l'IVA restano ma verranno riconsiderati. Nella delega ci sono 10 articoli, il primo fissa gli aspetti procedurali. Uno dei perni del nostro sistema sarà la progressività, che deve e il contrasto all'evasione fiscale. Un altro punto è ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, che in Italia è relativamente elevato. L'IRES verrà semplificata. Dobbiamo razionalizzare la struttura dell'IVA, si vuole semplificare la gestione del tributo, che attualmente prevede varie aliquote. Per le accise bisogna uniformarsi al Green Deal europeo. Si prevede un superamento graduale dell'IRAP".

"Si prevede che l'IMU relativa agli immobili peer uso produttivo in futuro affluisca agli enti locali. Un articolo riguarda la riscossione, per ricondurre l'agenzia della riscossione dentro l'Agenzia delle Entrate", ha aggiunto il ministro dell'Economia.

"Non credo che il risultato delle elezioni abbia indebolito il governo, però non so nemmeno se l'abbia rafforzato. I ministri della Lega non hanno partecipato alla riunione, Salvini ci spiegherà il perché tra oggi e domani. Gli scambi avvenuti nei giorni scorsi avevano dato informazioni sufficienti a valutare il contenuto della legge delega.  Il contenuto della legge delega è molto generale, è una scatola che si ispira a principi che spero siano condivisi anche dalla Lega", ha detto Draghi rispondendo a una domanda.

"Ci sono diversità di vedute, l'azione di governo non è stata interrotta, ma ci saranno altre occasioni di scambio", ha concluso il premier.

Cosa c'è nella bozza della delega fiscale

Nel testo della bozza si legge che la riscossione delle tasse dovrà essere orientata soprattutto al risultato, più che all'esecuzione del processo. Il governo guarda alla riforma dell'attuale meccanismo di remunerazione dell'Agente della riscossione grazie all'uso di più evolute tecnologie e forme di integrazione e interoperabilità del sistemi e del patrimonio informativo, all'eliminazione delle duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali con conseguente riduzione dei costi; al trasferimento delle funzioni e delle attività (o parte di esse) attualmente svolte dall'agente nazionale della riscossione all'Agenzia delle entrate, superando l'attuale netta separazione.

Si aggiunge inoltre che se dai decreti delegati della delega fiscale deriveranno eventuali nuovi o maggiori oneri che non siano compensati al proprio interno o dal Fondo speciale per gli interventi della riforma fiscale, nel limite di 2 miliardi nel 2022 e 1 miliardo a partire dal 2023, dovranno essere prioritariamente individuate le coperture. Dall'attuazione della delega fiscale non dovranno derivare "nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica", si legge nel testo.

Ma "in considerazione della complessità della materia trattata e dell'impossibilità di procedere alla determinazione di eventuali effetti finanziari, per ciascuno schema di decreto legislativo la relazione tecnica evidenzia gli effetti sui saldi di finanza pubblica. Qualora uno o più decreti legislativi – prosegue il testo – determinino nuovi o maggiori oneri, che non trovino compensazione nel proprio interno o mediante utilizzo delle risorse" del Fondo speciale per interventi di riforma fiscale "nel limite di 2 miliardi per l'anno 2022 e 1 miliardo a decorrere dal 2023, eventualmente integrate in base" alle maggiori entrate certificate dalla Nadef si provvederà alle coperture "ovvero mediante compensazione con le risorse finanziarie recate dai decreti legislativi adottati, presentati prima di quelli che comportano i nuovi o maggiori oneri. A tal fine, le maggiori entrate confluiscono in un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del ministero dell'Economia".

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