Via libera al decreto Rave in Senato, i medici No Vax tornano in corsia prima del previsto
L'Aula del Senato ha approvato il decreto Rave con 92 voti a favore, 75 contrari e un astenuto. Il provvedimento, che in realtà contiene anche alcune norme sull'obbligo vaccinale e sull'ergastolo ostativo, passa ora alla Camera. Si tratta del primo provvedimento emanato dal governo di Giorgia Meloni quando è entrato in carica.
La norma sui rave
Vengono vietati i rave party illegali, anche se rispetto al primo testo presentato da Meloni e dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi il Senato ha approvato alcune modifiche. Sono stati cancellati i riferimenti al Codice antimafia, all'ordine pubblico e al numero di 50 partecipanti al ritrovo. È stata però confermata la pena da tre a sei anni di reclusione e la multa da mille a 10 mila euro per chi "organizza o promuove l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento", quando dall'invasione di quel territorio "deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l'incolumità pubblica a causa della inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello Stato dei luoghi".
Le regole per i medici No Vax
Per quanto riguarda le norme sul vaccino anti Covid, è stato approvato l'anticipo della fine dell'obbligo vaccinale al 1° novembre per i medici e tutto il personale sanitario, che altrimenti sarebbe scaduto a fine anno. Via libera, quindi, anche alla riammissione in servizio di tutti coloro che non rispettavano gli obblighi stabiliti dallo scorso governo.
La capogruppo di Forza Italia in Senato, Licia Ronzulli, ha votato in contrasto rispetto al resto della maggioranza, proprio per esprimere il suo dissenso sul reintegro anticipato dei medici che non si sono vaccinati contro il Covid. "Esprimo un certo travaglio per l'unico aspetto negativo di un provvedimento condivisibile sotto molti punti di vista. Siamo stati noi con la mia proposta di legge ad aver voluto l'obbligatorietà dei vaccini per i medici. Si tratta ovviamente di una posizione personale, per questo il gruppo di FI voterà con il resto della maggioranza, ma io non parteciperò al voto sull'articolo 7 né a quello sull'intero provvedimento", ha commentato la senatrice azzurra.