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Via libera al Decreto cultura al Senato, è legge con 80 sì: cosa prevede e a chi è rivolto

Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto Cultura, con 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto. Il decreto include misure per lo sviluppo culturale e il sostegno a biblioteche, librerie e istituti culturali. Tra le novità, il “Piano Olivetti” e fondi per l’editoria e la promozione della cultura del movimento.
A cura di Francesca Moriero
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L'aula del Senato ha dato il via libera definitivo al cosiddetto decreto Cultura, con 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto, rendendolo ufficialmente legge. Questo provvedimento introduce diverse misure destinate a promuovere e a sostenere la cultura nel Paese.

"L'approvazione del Dl Cultura è un risultato molto bello e promettente", ha dichiarato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, commentando l'approvazione definitiva in Senato del decreto: "Ci sarà una grandissima boccata di ossigeno per tutta la filiera dell'editoria. E poi sono molto contento dell'iniziativa per favorire l'ampliamento dell'offerta culturale delle pagine dei giornali, perché quello è un segnale di grande fiducia nei confronti della carta stampata".
Giuli ha poi aggiunto: "Le opposizioni che hanno criticato sono state anche abbastanza incoraggianti. C'è stata una grande apertura a un dialogo che è iniziato in Commissione e questo è un incoraggiamento per tutti a fare meglio"

Cos'è il Piano Olivetti per la cultura nel decreto approvato oggi in Senato

Tra gli aspetti salienti, il decreto assegna al ministro della Cultura il compito di implementare il "Piano Olivetti per la cultura". Questo piano mira a stimolare lo sviluppo culturale, rigenerare le periferie e le aree svantaggiate, e valorizzare biblioteche, editoria libraria, archivi e istituti storici e culturali. Il provvedimento ha suscitato però tuttavia numerose critiche, in particolare riguardo a un emendamento della Lega, poi ritirato, che proponeva di ridimensionare le soprintendenze.

Sviluppo della cultura del movimento

Durante l'analisi del decreto, sono stati inclusi nuovi riferimenti alla cultura del movimento, alla promozione dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo. Inoltre, si è voluto enfatizzare la digitalizzazione del patrimonio librario, l'alfabetizzazione digitale, e il coinvolgimento del Terzo settore nelle attività di rigenerazione culturale nelle aree periferiche. È stata prevista anche l'istituzione di un ruolo dirigenziale all'interno del Ministero della Cultura per supportare l’attuazione del Piano.

Il sostegno all'editoria e alle librerie

Il decreto Cultura prevede tre misure specifiche per supportare l'editoria e le librerie: in particolare, è stato istituito un fondo di 4 milioni di euro per il 2024, destinato all’apertura di nuove librerie per i giovani sotto i trentacinque anni, con priorità per le aree meno servite. Non solo, è previsto un fondo di 24,8 milioni di euro per il 2025 e di 5,2 milioni per il 2026, volto all'acquisto di libri, compresi quelli digitali, da parte delle biblioteche pubbliche e degli enti culturali. Infine, è stato creato un fondo sperimentale di 10 milioni di euro per potenziare l'offerta culturale dei quotidiani cartacei.

Finanziamenti per gli istituti culturali

L'articolo 4 del decreto autorizza una spesa di 800 mila euro per il 2025, dedicata alle celebrazioni del venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio. Inoltre, l'articolo 5 prevede un contributo di 2 milioni di euro, a partire dal 2025, per la Giunta storica nazionale e vari istituti culturali.

Utilizzo delle "Carte Giovani"

L'articolo 6 stabilisce che i soggetti che utilizzano la "Carta della cultura giovani" e la "Carta del merito" devono inviare la fattura entro novanta giorni dalla conclusione dell’iniziativa. Inoltre, si richiede che le fatture relative al "Bonus cultura 18app" siano trasmesse entro il 31 marzo 2025.

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