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Via il finanziamento indiretto ai giornali: il piano del sottosegretario Vito Crimi

Il sottosegretario pentastellato Vito Crimi vuole introdurre una norma, che promuoverà di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Danilo Toninelli, per eliminare il finanziamento indiretto ai giornali: “il provvedimento farà risparmiare oltre 40 milioni di euro alle imprese italiane a costo zero per le casse dello Stato”, spiega Crimi.
A cura di Charlotte Matteini
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Via i finanziamenti occulti all'editoria. Ad annunciare il provvedimento è il sottosegretario all'Editoria Vito Crimi con un post diffuso attraverso il Blog delle Stelle. Il sottosegretario pentastellato sostiene che la norma che promuoverà di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Danilo Toninelli farà risparmiare oltre 40 milioni di euro alle imprese italiane a costo zero per le casse dello Stato. "Anzi, potrà ingenerare un meccanismo virtuoso di semplificazione per le Pubbliche Amministrazioni e un risparmio per le imprese", sottolinea il sottosegretario Crimi.

"Avete mai letto gli annunci di gare e bandi pubblicati sui giornali? Certamente li avrete visti anche voi, sfogliando qualche rivista: piccoli riquadri con scritte microscopiche, quasi invisibili, che annunciano gare ad evidenza pubblica e le successive aggiudicazioni. Una legge dello Stato impone alle Pubbliche Amministrazioni l’obbligo di pubblicare gli avvisi di gara per estratto in almeno 1 quotidiano a tiratura nazionale e 1 a tiratura locale, in alcuni casi anche 2 nazionali e 2 locali. I quotidiani vengono scelti a discrezione dell’Amministrazione. Questi spazi costano. Costano tanto, anche migliaia di euro ciascuno. E più sono grandi, più costano. Più grande è la tiratura dei giornali e più costano. Insomma seguono le logiche della pubblicità. E cosa fanno le Amministrazioni per risparmiare? Riducono i testi e scrivono in box piccolissimi. O almeno, così facevano una volta, quando le spese di pubblicazione erano a carico dello Stato", spiega Vito Crimi.

"Oggi sapete chi paga? Pagano le imprese e i professionisti. Dopo l’aggiudicazione di un appalto pubblico, infatti, l’impresa vincitrice deve rimborsare all’Amministrazione le spese per la pubblicazione degli avvisi. E deve pagare subito, prima ancora di vedere l’ombra di un quattrino, prima di aver stipulato contratti. Insomma siamo davanti ad un vero e proprio finanziamento indiretto ai giornali, a carico delle imprese. Ciò si va ad aggiungere ai normali costi d’impresa per la realizzazione di quanto richiesto dalla gara. Per le grandi aziende l’obbligo di pubblicazione potrà rappresentare una manciata di bruscolini nel mare del fatturato complessivo, ma non per le piccole imprese che faticano a far quadrare i conti", prosegue il sottosegretario.

Ma chi legge questi annunci? Credete davvero che un’impresa, per sapere quali gare sono state avviate in Europa (oggi c’è la libera partecipazione alle gare europee), vada a leggersi questi minuscoli avvisi, distribuiti su vari quotidiani, a discrezione delle P.A.? Oggi la Gazzetta Ufficiale Italiana e la Gazzetta Ufficiale Europea, liberamente consultabili da qualunque cittadino online, consentono di conoscere ogni avviso di gara e di aggiudicazione. Non solo: ci sono sistemi automatici e servizi specializzati che acquisiscono i dati dalla Gazzette, fanno da aggregatori utilizzando i codici di riferimento del prodotto/servizio oggetto del bando di gara e con il sistema degli “alert” avvisano le aziende interessate. Il Movimento 5 Stelle abolirà subito questo assurdo pedaggio che ancora grava sulle imprese italiane. In un colpo solo, con un provvedimento di due righe avremo tre effetti: taglio del finanziamento indiretto ai giornali, semplificazione della Pubblica Amministrazione e risparmio per le imprese", conclude Crimi.

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