Via ai voucher fino a 15mila euro per il lavoro occasionale: come funzionano e chi può usarli
Partirà a breve la riforma prevista dal decreto che il governo Meloni ha approvato il primo maggio: i voucher da lavoro occasionale torneranno a poter essere utilizzati per pagare fino a 15mila euro all'anno, ma solo in alcuni settori. I voucher sono dei buoni che il datore di lavoro può acquistare e poi usare come pagamento per un lavoratore, purché il compenso sia entro certi limiti e il rapporto sia di lavoro occasionale. Questi buoni sono utilizzabili in settori come l'agricoltura e i servizi turistici, mentre la soglia massima con il recente decreto è stata alzata a 15mila euro per chi lavora a congressi ed eventi, ma anche stabilimenti termali e parchi di divertimento.
Un voucher, come detto, è un sistema di pagamento che si può utilizzare quando non c'è un contratto di lavoro normale ma un lavoro accessorio, discontinuo e saltuario. Il vantaggio, per il datore di lavoro, è che permettono di assumere manodopera occasionale con procedure rapide e con costi ridotti, dato che l'utilizzo dei voucher non è tassato. Per chi li riceve, invece, ci sono dei limiti: ad esempio, non è previsto alcun tipo di beneficio o welfare lavorativo al di là dell'assicurazione Inail contro gli infortuni.
Chi può usare i voucher da lavoro occasionale nel 2023
I voucher sono stati reintrodotti dal governo Meloni con la legge di bilancio di dicembre 2022, che ha previsto che sia possibili utilizzarli solo in alcuni settori. In particolare: agricoltura, lavoro domestico, servizio in alberghi, bar e ristoranti, servizi alla persona (come i baby sitter e le ripetizioni private, per chi usa il cosiddetto Libretto famiglia), e infine il lavoro in sale dal ballo, night club e discoteche. La novità introdotta dal recente decreto, invece, riguarda la soglia massima che è possibile pagare.
Infatti, negli altri settori ciascun datore di lavoro non può pagare più di 10mila euro in un anno utilizzando il sistema dei voucher. In più, per l'agricoltura non si possono pagare con i buoni più di 45 giornate di lavoro. Ora, però, in alcuni ambiti questo tetto salirà a 15mila euro. Si tratta del lavoro in eventi, fiere, stabilimenti termali e parchi di divertimento. In più, prima lo potevano usare solo le aziende con dieci dipendenti al massimo, mentre ora è stato esteso a tutte le aziende che hanno fino a 25 dipendenti.
Come funzionano i voucher, chi li compra e quanto costano
A utilizzare i voucher possono essere tutte le categorie di datori di lavoro. È possibile farlo per un professionista, come anche per un lavoratore autonomo. Anche le associazioni, le fondazioni e gli enti privati possono pagare con voucher, così come le imprese private e gli enti pubblici. In quest'ultimo caso, ci si riferisce formalmente alle amministrazioni indicate dall'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 165/2001, che sono praticamente tutte: dalle scuole alle aziende statali, dai Comuni alle Regioni, dalle Asl alle Camere di commercio.
In pratica, il datore del lavoro compra i voucher dall'Inps, o direttamente dal sito dell'istituto oppure anche alle Poste, o in banca, in certi casi anche in tabaccheria. Costano 10 euro lordi per ogni ora di lavoro che si intende pagare. Di questi, 2,50 euro vengono usati per pagare l'assicurazione Inail e le prestazioni contributive all'Inps. Gli altri 7,50 euro, invece, vengono riscossi dal lavoratore: una volta ricevuto il voucher, può farlo convertire in denaro direttamente dall'Inps.