Vertice sulla manovra, governo incontra i sindacati: “Clima proficuo”. La Cgil: “Nessuna risposta”
Al termine degli incontri tra governo e sindacati, almeno nell'ultimo anno, il responso è sempre lo stesso: da un lato l'esecutivo invia comunicati stampa in cui si parla di colloqui utili e cordiali, dall'altro i leader dei lavoratori escono da Palazzo Chigi neri in volto e ribadiscono che per l'ennesima volta sono stati semplicemente messi al corrente di decisioni già prese, sulle quali sono notoriamente in disaccordo. È successo anche questa sera. "Uno scambio di vedute che si è svolto in un clima proficuo e costruttivo nel corso del quale l’esecutivo ha illustrato alle associazioni sindacali e datoriali i pilastri del disegno di legge di Bilancio per il 2024", si legge nella nota del governo al termine del vertice a Palazzo Chigi sulla manovra che arriverà in Consiglio dei ministri lunedì prossimo.
"Il governo ha posto priorità assoluta su redditi e pensioni più bassi per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, sulla riduzione delle tasse attraverso la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo e l’anticipo della riforma dell’Irpef prevista dalla delega fiscale – si legge ancora nel comunicato dell'esecutivo – misure per la famiglia con incentivi per la natalità e le donne lavoratrici, risorse significative per il comparto sanitario e i rinnovi dei contratti del pubblico impiego scaduti da tempo".
La versione dei sindacati, però, è completamente diversa: "È andata male, avevano chiesto l'apertura di un confronto, invece ci siamo trovati di fronte ad un'informativa, peraltro lacunosa e generica – ha commentato il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari – Si prospetta una manovra all'insegna del ritorno all'austerità, totalmente inadeguata ad affrontare le emergenze sociali del Paese". E ancora: "Non ci sono risposte, nemmeno i 5 miliardi sul rinnovo dei contratti pubblici sono lontanamente avvicinabili a un obiettivo di tutela del potere d'acquisto. Non ci sono risposte sulla sanità, le poche risorse aggiuntive non invertono la curva". E poi niente politiche industriali, il Pnrr è congelato, non si vanno a prendere le risorse dove ci sono e alla fine peggioreranno le condizioni delle fasce più deboli della popolazione: "Andremo avanti con la nostra mobilitazione".
La Uil è sulla stessa linea: "Ci sono 3 miliardi per la sanità, che non sono sufficienti – ha detto il segretario confederale Domenico Proietti al termine dell'incontro – la sanità va salvaguardata perché riguarda la vita delle persone". E ancora: "Non c'è niente sulla previdenza, dicono che rinnoveranno Quota 103, ma non viene fatta menzione della rivalutazione piena delle pensioni e temiamo ci possa essere ancora la tentazione del ricorso alle pensioni come bancomat. Anche su Opzione donna non c'è nulla".