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Vertice Salvini-Meloni-Berlusconi ad Arcore: “Solo un pazzo può mandare all’aria la coalizione”

Il centrodestra si è riunito ad Arcore, nella villa di Silvio Berlusconi, per discutere delle prossime amministrative. Il leader azzurro: “Solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all’aria questa coalizione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il centrodestra si riunisce per la prima volta dall'elezione del Presidente della Repubblica. Il vertice era nell'aria ormai da qualche settimana. Arcore il luogo scelto per provare ad avvicinare le posizioni di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, in vista dell'appuntamento delle amministrative. All'incontro, oltre al padrone di casa Silvio Berlusconi, alla presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e al segretario della Lega Matteo Salvini hanno partecipato anche i vicepresidenti del Senato Ignazio La Russa e Roberto Calderoli.

La riunione si è tenuta a Villa San Martino, e Silvio Berlusconi ha offerto ai suoi ospiti un aperitivo in giardino a base di riso con melanzane, olive e pachino, branzino in crosta e gelato al pistacchio. Dopo circa un'ora e mezza il leader della Lega ha lasciato la residenza del Cavaliere, per fare ritorno a Roma insieme a Calderoli, che deve presiedere l'Aula a Palazzo Madama. Salvini si è detto "molto soddisfatto" per essersi confrontato di persona con i due alleati. "È un'ottima giornata" ha aggiunto, riferendosi anche all'incontro della Lega con i sindacati avvenuto a Roma questa mattina.

Il leader azzurro ha assicurato che il centrodestra è unito: "Finalmente siamo riusciti a incontrarci, da mesi non riuscivamo per gli impegni di tutti, abbiamo convenuto di rivederci presto".

"È così evidente che se si disunisse perderemmo le elezioni, solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all'aria questa coalizione", ha detto Silvio Berlusconi al termine del vertice. "Il centrodestra così com'è funziona, aggiorneremo il programma e avremo ancora un programma unico, la coalizione va avanti spedita – ha aggiunto – Abbiamo parlato di come sono andate le scelte dei candidati per le prossime elezioni amministrative. Per quanto riguarda le città più importanti, abbiamo trovato l'accordo per 21 città, su cinque l’accordo non è stato trovato per pure contrapposizioni locali, persona contro persona, ma siamo sicuri che negli eventuali ballottaggi troveremo l’accordo. Questo è l’impegno di tutti i leader presenti al tavolo".

"È sicuramente positivo essersi incontrati ma l'unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti. Su 26 città capoluogo sono solo 5, ma purtroppo importanti, le città in cui il centrodestra andrà diviso al primo turno ma restano ancora diversi nodi aperti", si legge in una nota diffusa da Fratelli d'Italia. "Se è positiva la comune contrarietà ad una futura legge proporzionale per le elezioni politiche, restano ancora fumose le regole d'ingaggio sulle modalità con cui formare liste e programmi comuni. Fratelli d'Italia, nel confermare la sua indisponibilità a qualsiasi futura alleanza con il Partito democratico e/o Cinquestelle, confida nella stessa chiarezza da parte degli alleati, convinta che occorra essere uniti non solo nella forma ma anche nelle scelte, nei progetti e nei programmi".

Non ha preso parte al vertice della coalizione invece Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia: "Non siamo stati invitati? E che devo fare, harakiri? – ha commentato a "Un giorno da pecora" su Radio1 – Credo che la prima questione importante fosse che almeno Salvini e Meloni tornassero a parlare". Poi, però, "ci saremo anche noi. Se siamo una coalizione, questo implica che non c’è un partito unico, che tutti, piccoli e grandi, danno e possono dare il loro contributo". 

"È da 108 giorni che si parla di questo incontro, ma l’ho appresa dalle agenzie. In questi casi si dice ‘evviva’, almeno si iniziano a parlare. Certamente sentirò Berlusconi per farmi raccontare come è andata", ha detto ancora Lupi.

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