Vertice di maggioranza sulla manovra, di cosa parleranno i leader del centrodestra questa sera
Il vertice di maggioranza di questa sera non sarà l'occasione per trovare una sintesi tra le diverse liste della spesa dei partiti, ma servirà a stabilire un metodo di lavoro. Da Palazzo Chigi lo mettono subito in chiaro: per stabilire le misure che entreranno nella manovra serve ancora tempo, siamo in una prima fase in cui è più importante fare quadrato e sminare un percorso che si sta complicando giorno dopo giorno. Dalla fine della pausa estiva, i partiti sono tornati carichi di proposte e bandierine da piazzare. Anche perché la manovra di quest'anno si affaccia direttamente sulle europee di giugno. Il che la rende ancora più importante a livello elettorale.
Meloni e i ministri ascolteranno le richieste dei capigruppo di maggioranza, ma l'incontro servirà più che altro a ribadire la linea della prudenza. La presidente del Consiglio l'ha detto già in diverse occasioni: i soldi a disposizione sono pochi – come gli altri anni, d'altronde – e una serie di paletti già fissati, come il necessario rinnovo del taglio del cuneo fiscale, riducono ancor di più le risorse a disposizione. E davanti al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che nella sua vita politica fa anche il vicesegretario della Lega, gli stessi esponenti del Carroccio chiederanno di rendere la manovra meno "prudente" – come detto dallo stesso titolare del Tesoro – e più coraggiosa.
La Lega si presenterà al tavolo con la richiesta delle risorse per il Ponte sullo Stretto, a cui il leader Salvini si è legato a filo doppio. È impossibile fallire, a questo punto. C'è sempre in ballo l'estensione della flat tax, che però sembra un obiettivo quasi irraggiungibile, e la Quota 41 sulle pensioni. A proposito di pensioni, Forza Italia chiederà di alzare le minime – è stata l'ultima promessa elettorale di Berlusconi – e di ritirare la norma sugli extraprofitti delle banche.