Verso nuovo dpcm nel week end: ipotesi coprifuoco nazionale alle 18
La situazione sanitaria si complica e il governo sta studiando nuove misure restrittive, che potrebbero arrivare già questo fine settimana. La linea dell'esecutivo è quella di inasprire le misure anti Covid, seguendo il suggerimento degli esperti, prevedendo una restrizione ulteriore alla mobilità e alle attività non essenziali. E lo stesso presidente del Consiglio Conte ha invitato i cittadini a restare a casa quando possibile e a limitare tutte le occasioni di contatto.
Il quadro che arriva dal monitoraggio settimanale effettuato dall'Iss è preoccupante: l'aumento dei casi soprattutto nelle grandi città, l'indice di trasmissibilità che ha raggiunto l'1,50, hanno messo in difficoltà i servizi sanitari territoriali, per i quali è divenuto praticamente impossibile tracciare in modo completo le catene di trasmissione del contagio. Per cui una delle ipotesi è quella di prevedere un coprifuoco su tutto il territorio nazionale, quello stesso coprifuoco che è stato già adottato in alcune Regioni, come Lombardia, Lazio e Campania.
L'ala rigorista del governo spinge per un coprifuoco nazionale e la chiusura di bar e ristoranti già dalle 18, eliminando quindi il momento dell'aperitivo, e salvaguardando solo scuola e lavoro, mentre altri ministri vorrebbero la chiusura alle 23 o alle 24.
Quali attività potrebbero chiudere
Osservati speciali palestre e piscine, nonostante il protocollo aggiornato con misure ancor più rigide per evitare la chiusura. E poi le sale giochi e i centri commerciali, affollati soprattutto nel weekend. Quanto ai bar e ristoranti, una nuova stretta serale sembra probabile, anche se si cerca di tutelare il più possibile un settore già in difficoltà. Si discute dell'orario di chiusura: mantenerlo alle 24 o alle 23 servirebbe a poco, si starebbe ora valutando una chiusura dalle 21 o 22.
A rischio anche la partecipazione del pubblico agli eventi, ma al momento le valutazioni per il nuovo dpcm sono ancora in corso. Possibile dunque anche una stretta sugli spostamenti tra le Regioni e le aree maggiormente a rischio, un potenziamento dello smart working e un maggior ricorso alla didattica a distanza per le scuole superiori.
L'ipotesi di un lockdown per un paio di settimane al momento non è in campo, come ha chiarito anche la ministra dei Trasporti Paola De Micheli: "Non faremo nessun lockdown totale ma stiamo prevedendo misure molto più severe, perché il numero dei contagi è piuttosto preoccupante. Ma non saranno misure equiparabili a quelle di questa primavera, c'è una discussione in corso nel governo".
Il ministro dell'Economia Gualtieri ha fatto già sapere che il governo tutelerà in ogni caso chi subirà i danni: "Adotteremo tutte le misure economiche necessarie a sostenere i settori che avranno delle conseguenze negative", ha spiegato ribadendo quindi la volontà di aiutare "tutti coloro che risentono dell'impatto economico del coronavirus".